Dal sincretismo all’inculturazione. Riflessioni antropologiche sull’evoluzione dell’atteggiamento della Chiesa Cattolica nei confronti della diversità religiosa

Starting from the ethnographic observation of what the followers of the current called Teología India (Indigenous Theology) perform in numerous native areas of Mexico, this article examines the transformation of the way in which a significant part of the Catholic clergy conceives and carries out their pastoral endeavor in native communities converted in more or less recent times. Following the doctrinal reorientation that emerged from the Second Vatican Council, the “exclusive” approach of the Church - which according to some scholars would preclude Christianity from opening towards cultural otherness - has given way to an innovative and clearly “inclusive” approach: on these new theological bases, traditions, symbols, cultic practices, values and even figures from the extra-human pre-Christian world are radically reinterpreted and can find acceptance.

In questo articolo – partendo dall’osservazione etnografica dell’azione dei seguaci della corrente denominata Teologia India, operanti in numerose aree indigene del Messico – si propone una disamina delle trasformazioni del modo in cui una parte significativa del clero cattolico concepisce e attua il proprio lavoro pastorale presso le comunità native di più o meno recente conversione. A seguito del riorientamento dottrinale emerso dal Concilio Vaticano II, l’impostazione “esclusiva” della Chiesa – che secondo alcuni studiosi precluderebbe al cristianesimo l’apertura verso l’alterità culturale – ha lasciato spazio ad un innovativo approccio decisamente “inclusivo”, in base al quale tradizioni, simboli, pratiche cultuali, valori e persino figure del mondo extraumano pre-cristiano possono trovare accoglienza, in seguito a una radicale reinterpretazione.