Con l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti (d.lgs. 50/2016) il public procurement rappresenta il principale strumento di policy per la produzione e l’erogazione di servizi ed interventi socioassistenziali e sociosanitari che l’attore statuale (Amministrazione aggiudicatrice) acquista da Enti privati – no profit e profit – (ente aggiudicatore). Si tratta di uno strumento regolativo i cui fini dichiarati consistono nell’incremento di efficienza, efficacia ed innovazione nella Pa. L’approccio di analisi adottato in questo capitolo considera ogni strumento di policy «un dispositivo al tempo stesso tecnico e sociale, che organizza rapporti sociali specifici tra il potere pubblico e i suoi destinatari, in funzione delle rappresentazioni e dei significati di cui è portatore»1. Gli strumenti dell’azione pubblica non sono quindi neutri, assumono diversi significati e implicazioni a seconda degli attori coinvolti e del contesto in cui sono implementati. A partire da questa consapevolezza, in questo capitolo saranno illustrati i principali passaggi normativi e istituzionali alla base delle pratiche di implementazione dello strumento in un ambito di policy con caratteristiche peculiari: un settore di produzione di servizi intrinsecamente collegati al godimento universale ed inclusivo di diritti sociali fondamentali (alla salute, alla protezione sociale, all’istruzione e così via), altamente labour-intensive e in cui pertanto condizioni di lavoro e qualità dei servizi sono strettamente intrecciati. È alla luce di tale specificità che nel corso del capitolo analizzeremo l’impatto del nuovo quadro regolativo su queste complesse relazioni.
IL SISTEMA DEL PROCUREMENT DEI SERVIZI SOCIALI IN ITALIA TRA CONCORRENZA E CONCESSIONE. QUALI ESITI SULLE CONDIZIONI DI LAVORO, QUALI IMPLICAZIONI SULLA QUALITÀ DEL SERVIZIO / Caselli, Davide; De Angelis, Gianluca; DE VITA, Luisa; Giullari, Barbara; Lucciarini, Silvia; Rimano, Alessandra. - (2021).
IL SISTEMA DEL PROCUREMENT DEI SERVIZI SOCIALI IN ITALIA TRA CONCORRENZA E CONCESSIONE. QUALI ESITI SULLE CONDIZIONI DI LAVORO, QUALI IMPLICAZIONI SULLA QUALITÀ DEL SERVIZIO
Luisa De Vita
;Silvia Lucciarini
;Alessandra Rimano
2021
Abstract
Con l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti (d.lgs. 50/2016) il public procurement rappresenta il principale strumento di policy per la produzione e l’erogazione di servizi ed interventi socioassistenziali e sociosanitari che l’attore statuale (Amministrazione aggiudicatrice) acquista da Enti privati – no profit e profit – (ente aggiudicatore). Si tratta di uno strumento regolativo i cui fini dichiarati consistono nell’incremento di efficienza, efficacia ed innovazione nella Pa. L’approccio di analisi adottato in questo capitolo considera ogni strumento di policy «un dispositivo al tempo stesso tecnico e sociale, che organizza rapporti sociali specifici tra il potere pubblico e i suoi destinatari, in funzione delle rappresentazioni e dei significati di cui è portatore»1. Gli strumenti dell’azione pubblica non sono quindi neutri, assumono diversi significati e implicazioni a seconda degli attori coinvolti e del contesto in cui sono implementati. A partire da questa consapevolezza, in questo capitolo saranno illustrati i principali passaggi normativi e istituzionali alla base delle pratiche di implementazione dello strumento in un ambito di policy con caratteristiche peculiari: un settore di produzione di servizi intrinsecamente collegati al godimento universale ed inclusivo di diritti sociali fondamentali (alla salute, alla protezione sociale, all’istruzione e così via), altamente labour-intensive e in cui pertanto condizioni di lavoro e qualità dei servizi sono strettamente intrecciati. È alla luce di tale specificità che nel corso del capitolo analizzeremo l’impatto del nuovo quadro regolativo su queste complesse relazioni.File | Dimensione | Formato | |
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