Il profondo cambiamento della città, dell’economia e della società degli anni Ottanta e Novanta ha portato alla ribalta nuove idee e nuove esperienze di progettazione della città. Questo saggio tenta di identificarle riconducendole a due principali. La prima - che nasce nel mondo anglosassone e si diffonde rapidamente in tutta Europa è legata al concetto di globalizzazione e di competitività economica - si basa sul rifiuto del piano globale in favore dell’operatività e agisce sulle aree strategiche, sui nodi della struttura urbana. In essa, accanto ai tradizionali progetti modernizzanti, se ne affiancano di nuovi, basati sull’integrazione delle funzioni, sulla connessione del nuovo intervento al tessuto circostante, sul recupero dello spazio urbano come luogo collettivo. La seconda, che nasce nel nord Europa e ha i suoi punti di forza in Olanda e in Germania, è legata al concetto di sostenibilità ambientale e di città compatta e riprende la pianificazione d’insieme, ma con principi totalmente nuovi: non più di separazione funzionale, ma di integrazione funzionale, non di riequilibrio, ma di interconnessione in rete dei luoghi centrali, non di apertura al territorio, ma di ricompattamento della città, non di spazio aperto, ma di ricomposizione dello spazio urbano.
Globalizzazione e sostenibilità: le idee di città degli anni Duemila in Europa / Cassetti, Roberto. - STAMPA. - (2004), pp. 72-99.
Globalizzazione e sostenibilità: le idee di città degli anni Duemila in Europa
CASSETTI, Roberto
2004
Abstract
Il profondo cambiamento della città, dell’economia e della società degli anni Ottanta e Novanta ha portato alla ribalta nuove idee e nuove esperienze di progettazione della città. Questo saggio tenta di identificarle riconducendole a due principali. La prima - che nasce nel mondo anglosassone e si diffonde rapidamente in tutta Europa è legata al concetto di globalizzazione e di competitività economica - si basa sul rifiuto del piano globale in favore dell’operatività e agisce sulle aree strategiche, sui nodi della struttura urbana. In essa, accanto ai tradizionali progetti modernizzanti, se ne affiancano di nuovi, basati sull’integrazione delle funzioni, sulla connessione del nuovo intervento al tessuto circostante, sul recupero dello spazio urbano come luogo collettivo. La seconda, che nasce nel nord Europa e ha i suoi punti di forza in Olanda e in Germania, è legata al concetto di sostenibilità ambientale e di città compatta e riprende la pianificazione d’insieme, ma con principi totalmente nuovi: non più di separazione funzionale, ma di integrazione funzionale, non di riequilibrio, ma di interconnessione in rete dei luoghi centrali, non di apertura al territorio, ma di ricompattamento della città, non di spazio aperto, ma di ricomposizione dello spazio urbano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.