Nei primi anni Duemila, a ridosso della crisi economica del 2008, l’indu- stria radiotelevisiva nazionale si ritrova nel pieno di quella fase che è stata definita di “evoluzione diseguale”. Se il sistema industriale, infatti, si proietta già verso l’età dell’abbondanza (Ellis, 2000), la maggioranza degli spettatori rimane ancora largamente a ff ezionata ai modelli tra-dizionali di broadcasting : radio e televisione, insomma, continuano a essere percepiti come beni gratuiti, disponibili e facilmente accessibili. Alla fase di deregolamentazione degli anni Settanta e Ottanta seguono i mutamenti tecnologici cui si assiste tra gli anni Novanta e Duemila:digitalizzazione della produzione, della distribuzione, del consumo e convergenza della televisione e della radio nell’ambito del sistema dei media sono i macro-fenomeni più rilevanti che emergono nel corso degliultimi due decenni. Nei primi anni del nuovo secolo, tuttavia, i consumitelevisivi degli italiani passano per il 90 % ancora attraverso i sette canali generalisti principali (Scaglioni, 2011)
L'industria radiotelevisiva / Garofalo, Damiano. - (2020), pp. 195-202. - MATERIALI E DOCUMENTI.
L'industria radiotelevisiva
Damiano Garofalo
2020
Abstract
Nei primi anni Duemila, a ridosso della crisi economica del 2008, l’indu- stria radiotelevisiva nazionale si ritrova nel pieno di quella fase che è stata definita di “evoluzione diseguale”. Se il sistema industriale, infatti, si proietta già verso l’età dell’abbondanza (Ellis, 2000), la maggioranza degli spettatori rimane ancora largamente a ff ezionata ai modelli tra-dizionali di broadcasting : radio e televisione, insomma, continuano a essere percepiti come beni gratuiti, disponibili e facilmente accessibili. Alla fase di deregolamentazione degli anni Settanta e Ottanta seguono i mutamenti tecnologici cui si assiste tra gli anni Novanta e Duemila:digitalizzazione della produzione, della distribuzione, del consumo e convergenza della televisione e della radio nell’ambito del sistema dei media sono i macro-fenomeni più rilevanti che emergono nel corso degliultimi due decenni. Nei primi anni del nuovo secolo, tuttavia, i consumitelevisivi degli italiani passano per il 90 % ancora attraverso i sette canali generalisti principali (Scaglioni, 2011)File | Dimensione | Formato | |
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