This book provides an innovative contribution to the history of art historiography on Byzantine art, by focusing on the research carried out in Italy – and in Rome in particular – between the 19th and the 20th centuries. Taking into consideration the development of Byzantine studies in Europe approximately between 1870 and 1930, the author analyses extensive archival material and secondary literature in order to retrace the process which led to Byzantine art becoming a distinct field of research in Italy. In conjunction with Italian unification (1861) and the appointment of Rome as the capital of a new-born state (1871), the city had rapidly become an important centre for the study of postclassical art, which often included Byzantine art too. As the living heart of the catholic Church, and as a point of reference for a wide milieu of scholars and collectors from all over Europe, in those years Rome was characterised by a lively yet ambiguous intellectual environment, which was suspended between a dynamic openness to the international cultural scenario and some significant outbursts of nationalism and confessionalism. Each of the six chapters of this book examines a specific aspect of such complex situation, and emphasizes the role played by the Italians – as well as by the rich international community working in Rome and in Italy – in the scholarly rediscovery of Byzantine art at the turn of the 20th century.

Per gli storici dell’arte italiani attivi a cavallo tra Ottocento e Novecento, intraprendere lo studio di Bisanzio significava spesso dover affrontare un vero e proprio labirinto di questioni controverse. Nel corso della sua millenaria esistenza, infatti, l’Impero Romano d’Oriente aveva impresso un marchio indelebile sui territori della penisola, condizionando in modo profondo gli sviluppi dell’arte medievale in Italia, in misura assai superiore rispetto a qualsiasi altro paese dell’Europa occidentale. Agli occhi degli studiosi che operavano all’interno del delicato clima post-risorgimentale, e che individuavano nella storia dell’arte una componente sostanziale per l’autopercezione culturale di uno Stato ancora giovane, ogni valutazione sull’arte bizantina rischiava quasi inevitabilmente di sfociare in un più vasto problema di identità nazionale. Tali premesse, tuttavia, non impedirono all’Italia, e all’ambiente romano in particolare, di imprimere una spinta significativa all’avanzamento delle ricerche in materia di arte bizantina. Uno sguardo ravvicinato agli studi storico-artistici di quegli anni consente infatti di riscoprire una produzione scientifica ampia e multiforme, che seppe fornire un contributo rilevante al dibattito internazionale sulle arti di Bisanzio. Decostruendo dall’interno l’idea diffusa – e spesso preconcetta – di uno “stato di minorità” degli studi italiani sull’arte bizantina, questo libro mette in luce l’apporto positivo offerto a un settore di ricerca che, agli albori del XX secolo, si impose come essenziale nello scenario in continua trasformazione della Kunstwissenschaft europea.

Riscoprire Bisanzio. Lo studio dell'arte bizantina a Roma e in Italia tra Ottocento e Novecento / Gasbarri, Giovanni. - (2015).

Riscoprire Bisanzio. Lo studio dell'arte bizantina a Roma e in Italia tra Ottocento e Novecento

Gasbarri, Giovanni
2015

Abstract

This book provides an innovative contribution to the history of art historiography on Byzantine art, by focusing on the research carried out in Italy – and in Rome in particular – between the 19th and the 20th centuries. Taking into consideration the development of Byzantine studies in Europe approximately between 1870 and 1930, the author analyses extensive archival material and secondary literature in order to retrace the process which led to Byzantine art becoming a distinct field of research in Italy. In conjunction with Italian unification (1861) and the appointment of Rome as the capital of a new-born state (1871), the city had rapidly become an important centre for the study of postclassical art, which often included Byzantine art too. As the living heart of the catholic Church, and as a point of reference for a wide milieu of scholars and collectors from all over Europe, in those years Rome was characterised by a lively yet ambiguous intellectual environment, which was suspended between a dynamic openness to the international cultural scenario and some significant outbursts of nationalism and confessionalism. Each of the six chapters of this book examines a specific aspect of such complex situation, and emphasizes the role played by the Italians – as well as by the rich international community working in Rome and in Italy – in the scholarly rediscovery of Byzantine art at the turn of the 20th century.
2015
978-88-6728-399-6
Per gli storici dell’arte italiani attivi a cavallo tra Ottocento e Novecento, intraprendere lo studio di Bisanzio significava spesso dover affrontare un vero e proprio labirinto di questioni controverse. Nel corso della sua millenaria esistenza, infatti, l’Impero Romano d’Oriente aveva impresso un marchio indelebile sui territori della penisola, condizionando in modo profondo gli sviluppi dell’arte medievale in Italia, in misura assai superiore rispetto a qualsiasi altro paese dell’Europa occidentale. Agli occhi degli studiosi che operavano all’interno del delicato clima post-risorgimentale, e che individuavano nella storia dell’arte una componente sostanziale per l’autopercezione culturale di uno Stato ancora giovane, ogni valutazione sull’arte bizantina rischiava quasi inevitabilmente di sfociare in un più vasto problema di identità nazionale. Tali premesse, tuttavia, non impedirono all’Italia, e all’ambiente romano in particolare, di imprimere una spinta significativa all’avanzamento delle ricerche in materia di arte bizantina. Uno sguardo ravvicinato agli studi storico-artistici di quegli anni consente infatti di riscoprire una produzione scientifica ampia e multiforme, che seppe fornire un contributo rilevante al dibattito internazionale sulle arti di Bisanzio. Decostruendo dall’interno l’idea diffusa – e spesso preconcetta – di uno “stato di minorità” degli studi italiani sull’arte bizantina, questo libro mette in luce l’apporto positivo offerto a un settore di ricerca che, agli albori del XX secolo, si impose come essenziale nello scenario in continua trasformazione della Kunstwissenschaft europea.
arte bizantina; roma; Italia; bisanzio; byzantine art; rome; italy; byzantium
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Riscoprire Bisanzio. Lo studio dell'arte bizantina a Roma e in Italia tra Ottocento e Novecento / Gasbarri, Giovanni. - (2015).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1472823
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