Il volume si compone di nove capitoli. Nel primo Giorgio Repetto riscostruisce le dinamiche del sindacato di costituzionalità sulle leggi, approfondendo in particolare, ma non esclusivamente, le due principali forme di controllo: il controllo “astratto” (abstrakte Normenkontrolle) e quello “concreto” (konkrete Normenkontrolle). Più nello specifico, tale oggetto di studio è particolarmente utile per mettere in luce le peculiarità del sistema italiano, non solo per il ruolo che nel sistema tedesco è affidato al giudice comune (o specializzato) o per i molti canali di accesso astratto, ma soprattutto per la strutturale diversità della funzione che il BVerfG sembra svolgere nel sistema politico nel quadro di una concezione assai distante rispetto alla realtà italiana: una funzione grazie alla quale gli itinerari della democrazia si risolvono pressoché per intero nella garanzia dello stato costituzionale di diritto assicurata dal Tribunale medesimo. Il secondo capitolo, di Francesco Saitto, tratta del ricorso individuale diretto. La Verfassungsbeschwerde è probabilmente lo strumento che più di ogni altro ha contribuito a definire l’esperienza tedesca di giustizia costituzionale nel suo farsi, intrecciandosi in maniera indissolubile con una ricca e poderosa dogmatica in materia di diritti fondamentali. Peraltro, il ricorso dei singoli si è rivelato anche nella dimensione sovranazionale una chiave di volta dell’intero modello non solo con riferimento alla definizione dei controlli ultra vires e di identità, ma soprattutto in materia di tutela integrata dei diritti fondamentali in Europa, configurando lo strumento attraverso il quale il BVerfG è riuscito da ultimo a innovare in modo significativo la sua capacità di interazione con la Corte di Giustizia. Il contributo di Silvia Filippi chiude, nella sua analisi dei procedimenti in materia di Organstreit, una prima parte del volume idealmente collegata in maniera più diretta con le modalità di accesso. In esso, viene dettagliatamente ripercorsa una ricca e complessa giurisprudenza che ha reso il BVerfG un interlocutore necessario degli attori politici, secondo dinamiche che in Italia appaiono molto distanti, ma che di recente sono state oggetto di significative aperture, per ora lasciate solo presagire. Maria Daniela Poli, nel quarto capitolo, affronta un tema di grande rilievo e assai specifico del processo costituzionale tedesco: le dinamiche del federalismo. Anche su questo fronte, negli ultimi anni, in un dialogo costante con il legislatore di revisione costituzionale, la giustizia costituzionale ha presidiato una solida tenuta del paradigma solidarista, in un contesto in cui però le tendenze competitive continuano a trovare nuovi spazi. Nel quinto capitolo, Giacomo Delledonne affronta due problemi tra loro strettamente connessi, interessandosi delle tecniche di bilanciamento tra diritti fondamentali e delle operazioni di interpretazione conforme. Entrambe queste tematiche rappresentano sempre più uno specifico fronte polemico della Corte costituzionale italiana, dopo la revisione della sua giurisprudenza in materia di non manifesta infondatezza e l’allentamento del criterio delle “rime obbligate”. Nel sesto capitolo, Marilisa D’Amico e Nannerel Fiano trattano i tipi di decisione del Tribunale costituzionale e il problema dei loro effetti, restituendo, con una analisi che si estende alle pronunce cautelari, una ricchezza e una varietà ben maggiore rispetto all’esperienza italiana. Anche in questo ambito immediato è il riferimento alle recenti vicende collegate con le innovazioni processuali che hanno portato la Corte a differire gli effetti nel tempo delle sue pronunce o a emanare ordinanze direttamente rivolte al legislatore, sospendendo il procedimento. Gli ultimi tre capitoli affrontano, in conclusione, secondo direttrici diverse, il tema della apertura dello stato costituzionale tedesco alla comunità internazionale. Il lavoro di Pietro Faraguna esamina i tre controlli che negli anni il BVerfG ha elaborato, comparando quelle dinamiche con le soluzioni italiane, anche in questo caso caratterizzate da una evidente diversità dovuta prima di tutto alle modalità di accesso, e poi alla capacità del Tribunale tedesco di pronunciarsi ben al di là dell’atto-legge. Davide Paris analizza la giurisprudenza del BVerfG in materia di Convenzione EDU, sottolineando la peculiarità di quell’ordinamento rispetto al rango riconosciuto alla fonte indicata e come,sebbene al di fuori di formalismi eccessivi, sia così riuscito a garantire una solida primazia della Legge fondamentale senza però pregiudicare i necessari processi innovativi che devono essere salvaguardati per evitare condanne per inadempimenti. Nell’ultimo contributo, Ulrike Haider-Quercia ci restituisce uno spaccato davvero peculiare su una competenza meno nota del BVerfG che riguarda il controllo sul diritto internazionale, restituendo la ricchezza e i chiaroscuri del dibattito sulla Völkerrechtsfreundlichkeit.

Temi e problemi della giustizia costituzionale in Germania. Una prospettiva comparativa alla luce del caso italiano / Saitto, Francesco; Repetto, Giorgio. - (2020).

Temi e problemi della giustizia costituzionale in Germania. Una prospettiva comparativa alla luce del caso italiano

francesco saitto;
2020

Abstract

Il volume si compone di nove capitoli. Nel primo Giorgio Repetto riscostruisce le dinamiche del sindacato di costituzionalità sulle leggi, approfondendo in particolare, ma non esclusivamente, le due principali forme di controllo: il controllo “astratto” (abstrakte Normenkontrolle) e quello “concreto” (konkrete Normenkontrolle). Più nello specifico, tale oggetto di studio è particolarmente utile per mettere in luce le peculiarità del sistema italiano, non solo per il ruolo che nel sistema tedesco è affidato al giudice comune (o specializzato) o per i molti canali di accesso astratto, ma soprattutto per la strutturale diversità della funzione che il BVerfG sembra svolgere nel sistema politico nel quadro di una concezione assai distante rispetto alla realtà italiana: una funzione grazie alla quale gli itinerari della democrazia si risolvono pressoché per intero nella garanzia dello stato costituzionale di diritto assicurata dal Tribunale medesimo. Il secondo capitolo, di Francesco Saitto, tratta del ricorso individuale diretto. La Verfassungsbeschwerde è probabilmente lo strumento che più di ogni altro ha contribuito a definire l’esperienza tedesca di giustizia costituzionale nel suo farsi, intrecciandosi in maniera indissolubile con una ricca e poderosa dogmatica in materia di diritti fondamentali. Peraltro, il ricorso dei singoli si è rivelato anche nella dimensione sovranazionale una chiave di volta dell’intero modello non solo con riferimento alla definizione dei controlli ultra vires e di identità, ma soprattutto in materia di tutela integrata dei diritti fondamentali in Europa, configurando lo strumento attraverso il quale il BVerfG è riuscito da ultimo a innovare in modo significativo la sua capacità di interazione con la Corte di Giustizia. Il contributo di Silvia Filippi chiude, nella sua analisi dei procedimenti in materia di Organstreit, una prima parte del volume idealmente collegata in maniera più diretta con le modalità di accesso. In esso, viene dettagliatamente ripercorsa una ricca e complessa giurisprudenza che ha reso il BVerfG un interlocutore necessario degli attori politici, secondo dinamiche che in Italia appaiono molto distanti, ma che di recente sono state oggetto di significative aperture, per ora lasciate solo presagire. Maria Daniela Poli, nel quarto capitolo, affronta un tema di grande rilievo e assai specifico del processo costituzionale tedesco: le dinamiche del federalismo. Anche su questo fronte, negli ultimi anni, in un dialogo costante con il legislatore di revisione costituzionale, la giustizia costituzionale ha presidiato una solida tenuta del paradigma solidarista, in un contesto in cui però le tendenze competitive continuano a trovare nuovi spazi. Nel quinto capitolo, Giacomo Delledonne affronta due problemi tra loro strettamente connessi, interessandosi delle tecniche di bilanciamento tra diritti fondamentali e delle operazioni di interpretazione conforme. Entrambe queste tematiche rappresentano sempre più uno specifico fronte polemico della Corte costituzionale italiana, dopo la revisione della sua giurisprudenza in materia di non manifesta infondatezza e l’allentamento del criterio delle “rime obbligate”. Nel sesto capitolo, Marilisa D’Amico e Nannerel Fiano trattano i tipi di decisione del Tribunale costituzionale e il problema dei loro effetti, restituendo, con una analisi che si estende alle pronunce cautelari, una ricchezza e una varietà ben maggiore rispetto all’esperienza italiana. Anche in questo ambito immediato è il riferimento alle recenti vicende collegate con le innovazioni processuali che hanno portato la Corte a differire gli effetti nel tempo delle sue pronunce o a emanare ordinanze direttamente rivolte al legislatore, sospendendo il procedimento. Gli ultimi tre capitoli affrontano, in conclusione, secondo direttrici diverse, il tema della apertura dello stato costituzionale tedesco alla comunità internazionale. Il lavoro di Pietro Faraguna esamina i tre controlli che negli anni il BVerfG ha elaborato, comparando quelle dinamiche con le soluzioni italiane, anche in questo caso caratterizzate da una evidente diversità dovuta prima di tutto alle modalità di accesso, e poi alla capacità del Tribunale tedesco di pronunciarsi ben al di là dell’atto-legge. Davide Paris analizza la giurisprudenza del BVerfG in materia di Convenzione EDU, sottolineando la peculiarità di quell’ordinamento rispetto al rango riconosciuto alla fonte indicata e come,sebbene al di fuori di formalismi eccessivi, sia così riuscito a garantire una solida primazia della Legge fondamentale senza però pregiudicare i necessari processi innovativi che devono essere salvaguardati per evitare condanne per inadempimenti. Nell’ultimo contributo, Ulrike Haider-Quercia ci restituisce uno spaccato davvero peculiare su una competenza meno nota del BVerfG che riguarda il controllo sul diritto internazionale, restituendo la ricchezza e i chiaroscuri del dibattito sulla Völkerrechtsfreundlichkeit.
2020
giustizia costituzionale; Bundesverfassungsgericht; Grundrechtsgerichtsbarkeit; Verfassungsgerichtsbarkeit
Saitto, Francesco; Repetto, Giorgio
06 Curatela::06a Curatela
Temi e problemi della giustizia costituzionale in Germania. Una prospettiva comparativa alla luce del caso italiano / Saitto, Francesco; Repetto, Giorgio. - (2020).
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