Perchè dare indicazioni per “Buone prassi per l'autismo”? Nel corso degli anni la ricerca ha migliorato notevolmente la conoscenza della sindrome del disturbo autistico riconoscendone la presenza in una ampia varietà di forme che prima erano classificate in modo diverso (es. autismo, sindrome di Asperger, psicosi infantile…). Raggruppare in una unica classe la varietà delle forme ha comportato l'aumento considerevole del numero di diagnosi di autismo; questo ha motivato e dato impulso alla ricerca sulla etiologia, sui possibili interventi e sulla loro efficacia.
Buone prassi per l'autismo / Ancona, A. M.; Apicella, F.; Arduino, G. M.; Bertelli, M. O.; Ciambrone, R.; Ciprietti, T.; Laghi, F.; Molli, A.; Morselli, C.; Munari, C.; Vannucchi, S.; Venuti, P.. - (2019).
Buone prassi per l'autismo
Laghi F.;
2019
Abstract
Perchè dare indicazioni per “Buone prassi per l'autismo”? Nel corso degli anni la ricerca ha migliorato notevolmente la conoscenza della sindrome del disturbo autistico riconoscendone la presenza in una ampia varietà di forme che prima erano classificate in modo diverso (es. autismo, sindrome di Asperger, psicosi infantile…). Raggruppare in una unica classe la varietà delle forme ha comportato l'aumento considerevole del numero di diagnosi di autismo; questo ha motivato e dato impulso alla ricerca sulla etiologia, sui possibili interventi e sulla loro efficacia.File | Dimensione | Formato | |
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