Pronti a (ri)partire... dal turismo accessibile

Dagli inizi di marzo 2020 il territorio italiano nel proprio complesso è stato inesorabilmente segnato della pandemia di COVID-19. Un tale fenomeno, ha avuto conseguenze, oltre che da un punto di vista sanitario, come è chiaro, anche all’interno del tessuto sociale ed economico del Paese. Ed infatti, affrontata l’emergenza sanitaria attraverso l’adozione di misure di sicurezza quali, la chiusura di confini, l’istituzione di un periodo di quarantena esteso a tutta la popolazione del territorio nazionale, etc., si è dovuto far fronte all’ulteriore emergenza di carattere economico-sociale, via via in crescita. In questo quadro, considerata la forte preponderanza che il mercato del turismo - ed in particolare del turismo internazionale - ha avuto negli ultimi decenni sul territorio e sull’economia italiana, certamente l’impatto della pandemia sul mercato turistico nazionale è stato dilagante, coinvolgendo tutta la filiera dal diretto all’indotto. In aggiunta, nonostante il Governo nazionale si sia impegnato ad offrire aiuti economici destinati all’imprenditoria turistica, in diversi casi, tali aiuti non si sono mostrati sufficienti a proteggere i molteplici protagonisti del settore da un inevitabile collasso, e, quindi, ad evitare che la diretta conseguenza del protrarsi della pandemia scaturisse in quella che può essere considerata come la più grande crisi del turismo a livello mondiale.