Dal Museo di Roma al Museo Ebraico di Roma: l’epigrafe cinquecentesca dei magistri viarum Giacomo Arberino e Girolamo Pichi torna nel Rione Sant’Angelo Il lapidario del Museo di Roma a Palazzo Braschi conserva numerose testimonianze provenienti dalle demolizioni di vaste aree della città, ordinate dalla municipalità tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900.Tra questi frammenti figura l’epigrafe cinquecentesca che ricorda i lavori di ampliamento della strada che conduceva all’antica piazza Giudia, voluti da Giulio II e fatti eseguire dai magistri viarum Giacomo Arberino e Girolamo Pichi nel primo decennio del XVI secolo. Il convegno sarà l’occasione, da un lato per approfondire i motivi e le modalità del conferimento della lapide nei depositi museali del comune di Roma, insieme ad altre opere analoghe, dall’altro per proporre un approfondimento storico sulla magistratura dei magistri viarum e per “ridare voce” a un’opera, a lungo sottratta alla vista del pubblico, che ben prima dell’istituzione ufficiale del ghetto ebraico, nel 1555, testimoniava la preponderante presenza della comunità ebraica nel Rione Sant’Angelo.
Dal Museo di Roma al Museo Ebraico di Roma: l’epigrafe cinquecentesca dei magistri viarum Giacomo Arberino e Girolamo Pichi torna nel Rione Sant’Angelo / DE GIAMBATTISTA, Federica. - (2020). (Intervento presentato al convegno Gli Ebrei a Roma nell'età di Raffaello tenutosi a Roma, Museo Ebraico).
Dal Museo di Roma al Museo Ebraico di Roma: l’epigrafe cinquecentesca dei magistri viarum Giacomo Arberino e Girolamo Pichi torna nel Rione Sant’Angelo
FEDERICA DE GIAMBATTISTA
Writing – Review & Editing
2020
Abstract
Dal Museo di Roma al Museo Ebraico di Roma: l’epigrafe cinquecentesca dei magistri viarum Giacomo Arberino e Girolamo Pichi torna nel Rione Sant’Angelo Il lapidario del Museo di Roma a Palazzo Braschi conserva numerose testimonianze provenienti dalle demolizioni di vaste aree della città, ordinate dalla municipalità tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900.Tra questi frammenti figura l’epigrafe cinquecentesca che ricorda i lavori di ampliamento della strada che conduceva all’antica piazza Giudia, voluti da Giulio II e fatti eseguire dai magistri viarum Giacomo Arberino e Girolamo Pichi nel primo decennio del XVI secolo. Il convegno sarà l’occasione, da un lato per approfondire i motivi e le modalità del conferimento della lapide nei depositi museali del comune di Roma, insieme ad altre opere analoghe, dall’altro per proporre un approfondimento storico sulla magistratura dei magistri viarum e per “ridare voce” a un’opera, a lungo sottratta alla vista del pubblico, che ben prima dell’istituzione ufficiale del ghetto ebraico, nel 1555, testimoniava la preponderante presenza della comunità ebraica nel Rione Sant’Angelo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.