Catastrophic events dramatically highlight the fragility of a territory. The damage to buildings and infrastructure is dramatically evident immediately after a seismic event. Other types of fragility are more difficult to perceive and often become evident only later, when reconstruction has already started and many choices have already been made. The reconstruction project of territories affected by earthquakes must therefore create and communicate new conditions of safety, vitality and innovation, promoting new development opportunities and new resilient economies. Interpretative representations of contexts must be constructed to explore latent possibilities and implicit projects (Dematteis 1995; 1999) and build the future. This way of working aims to identify the specific limits and weaknesses of the context; evaluate adaptive responses to sudden situations; addressing the risk and security dimension of the territory; imagine reactivation processes firmly connected to the physical, environmental, cultural and economic features of the territory, without renouncing technological innovations

Ogni evento catastrofico mette inesorabilmente in luce le fragilità di un territorio. Quelle che riguardano edifici e infrastrutture sono drammaticamente evidenti subito dopo un evento sismico. Altri tipi di fragilità invece sono più difficili da percepire e spesso diventano evidenti solo a distanza di tempo, quando il percorso di ricostruzione è già avviato e molte scelte sono state già fatte. Nell’esperienza italiana delle ricostruzioni post-sisma, dal Belice all’Irpinia, all’Abruzzo ogni ricostruzione ha di fatto rappresentato un unicum per quanto riguarda le modalità di ricostruzione (ricostruzioni in sito vs rilocalizzazioni; accentramento vs decentramento ecc.) e le strategie di rilancio economico e sociale con profonde differenze tra contesti territoriali e la sensazione di ricominciare ogni volta da zero. Confrontarsi con il passato nelle situazioni di crisi è difficile quanto immaginare il futuro. La dimensione del presente prevale, portando ad affrontare le criticità in un’ottica di superamento dell’emergenza, azzerando programmi e progetti avviati prima dell’evento. È in questo incombente presentismo che la fragilità delle aree interne colpite dal sisma del 2016, appare più evidente. In questi territori periferici, lontani dai servizi essenziali e dalle rotte di sviluppo, la distanza più difficile da colmare è quella tra un passato ricco di storia e cultura e un futuro incerto, difficile da intravedere, anche per la disabitudine a leggere il paesaggio, a riconoscere la ricchezza di ambienti, tradizioni, culture locali che bisognerebbe tornare a narrare. Narrare i paesaggi significa costruire rappresentazioni interpretative dei contesti per scoprire possibilità già iscritte, progetti impliciti (Dematteis 1995) per costruire il futuro. È una modalità di lavoro capace di individuare i limiti e le fragilità specifiche del contesto (dai limiti storici e culturali a quelli ambientali, sismici); valutare la possibile evoluzione del contesto come risposta adattativa a situazioni improvvise, anche traumatiche, un’evoluzione temporaneamente interrotta, ma che potrebbe riattivarsi, arricchita da un confronto necessario con il rischio e la messa in sicurezza del territorio; delineare prospettive di riattivazione saldamente radicate nei caratteri fisico-ambientali, culturali ed economici del territorio, riannodando i fili tra passato e futuro, tra il contesto e i suoi abitanti, senza per questo rinunciare alle opportunità di innovazione tecnologica nell’agricoltura, nella gestione delle risorse ambientali ecc.

La resilienza territoriale. Condizioni di partenza e progetti di innovazione per le aree interne del Lazio / Imbroglini, Cristina. - (2020), pp. 60-67.

La resilienza territoriale. Condizioni di partenza e progetti di innovazione per le aree interne del Lazio

Cristina Imbroglini
2020

Abstract

Catastrophic events dramatically highlight the fragility of a territory. The damage to buildings and infrastructure is dramatically evident immediately after a seismic event. Other types of fragility are more difficult to perceive and often become evident only later, when reconstruction has already started and many choices have already been made. The reconstruction project of territories affected by earthquakes must therefore create and communicate new conditions of safety, vitality and innovation, promoting new development opportunities and new resilient economies. Interpretative representations of contexts must be constructed to explore latent possibilities and implicit projects (Dematteis 1995; 1999) and build the future. This way of working aims to identify the specific limits and weaknesses of the context; evaluate adaptive responses to sudden situations; addressing the risk and security dimension of the territory; imagine reactivation processes firmly connected to the physical, environmental, cultural and economic features of the territory, without renouncing technological innovations
2020
Progetto SISMI-DTC Lazio. Conoscenze e innovazioni per la ricostruzione e il miglioramento sismico dei centri storici del Lazio
978-88-229-0557-4
Ogni evento catastrofico mette inesorabilmente in luce le fragilità di un territorio. Quelle che riguardano edifici e infrastrutture sono drammaticamente evidenti subito dopo un evento sismico. Altri tipi di fragilità invece sono più difficili da percepire e spesso diventano evidenti solo a distanza di tempo, quando il percorso di ricostruzione è già avviato e molte scelte sono state già fatte. Nell’esperienza italiana delle ricostruzioni post-sisma, dal Belice all’Irpinia, all’Abruzzo ogni ricostruzione ha di fatto rappresentato un unicum per quanto riguarda le modalità di ricostruzione (ricostruzioni in sito vs rilocalizzazioni; accentramento vs decentramento ecc.) e le strategie di rilancio economico e sociale con profonde differenze tra contesti territoriali e la sensazione di ricominciare ogni volta da zero. Confrontarsi con il passato nelle situazioni di crisi è difficile quanto immaginare il futuro. La dimensione del presente prevale, portando ad affrontare le criticità in un’ottica di superamento dell’emergenza, azzerando programmi e progetti avviati prima dell’evento. È in questo incombente presentismo che la fragilità delle aree interne colpite dal sisma del 2016, appare più evidente. In questi territori periferici, lontani dai servizi essenziali e dalle rotte di sviluppo, la distanza più difficile da colmare è quella tra un passato ricco di storia e cultura e un futuro incerto, difficile da intravedere, anche per la disabitudine a leggere il paesaggio, a riconoscere la ricchezza di ambienti, tradizioni, culture locali che bisognerebbe tornare a narrare. Narrare i paesaggi significa costruire rappresentazioni interpretative dei contesti per scoprire possibilità già iscritte, progetti impliciti (Dematteis 1995) per costruire il futuro. È una modalità di lavoro capace di individuare i limiti e le fragilità specifiche del contesto (dai limiti storici e culturali a quelli ambientali, sismici); valutare la possibile evoluzione del contesto come risposta adattativa a situazioni improvvise, anche traumatiche, un’evoluzione temporaneamente interrotta, ma che potrebbe riattivarsi, arricchita da un confronto necessario con il rischio e la messa in sicurezza del territorio; delineare prospettive di riattivazione saldamente radicate nei caratteri fisico-ambientali, culturali ed economici del territorio, riannodando i fili tra passato e futuro, tra il contesto e i suoi abitanti, senza per questo rinunciare alle opportunità di innovazione tecnologica nell’agricoltura, nella gestione delle risorse ambientali ecc.
seismic vulnerability; hazard profiles; risk management; community resilience
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La resilienza territoriale. Condizioni di partenza e progetti di innovazione per le aree interne del Lazio / Imbroglini, Cristina. - (2020), pp. 60-67.
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