Via Giulia è una delle strade più importanti del centro storico di Roma. Voltuta da Papa Giulio II e disegnata da Bramante nel 1508 ma mai portata a termine del tutto, questa strada racconta di mercati fiorenti, di Papi Re, di carceri antiche e di drammatiche demolizioni del Ventinnio. Dal secondo dopoguerra ad oggi, il grande vuoto urbano della "Moretta", lungo la via, è stato al centro di dibattiti e negli ultimi anni di un concorso, che ancora non vede una compiuta realizzazione. Dall'altro lato della strada sorge una piccola chiesa intitolata a San Filippo Neri, accanto, un pezzo di prospetto di quello che doveva essere un volume nel tessuto antico di Roma mal cela uno spazio residuale tra Vicolo della Moretta e Vicolo Malpasso. Oggi è una piazza con un'edicola per la gente del Rione e anche un'area parcheggio. Si potrebbe parlare di un vuoto progettato i cui margini garantiscono comunque la completa accessibilità e permeabilità dell'area. L'acqua pervade il progetto, facendosi facciata, elemento mistico della sala, o solo specchio d'acqua e luogo di gioco per i bambini, a memoria di un rapporto attivo, oggi quasi del tutto sparito, della città, in particolare di questa zona, con suo fiume, il Tevere. La città contemporanea è un luogo di stratificazioni dove gli accadimenti storici modificano la forma della città e delle sue architetture; oggi una società multietnica trova difficoltà nell'essere accettata tra conflitti e drammatiche mirazioni. Una cappella multiculto può essere il pretesto per far sì che le genti si incontrino e senza forzature comincino a confrontarsi e comunicare in questo piccolo sistema di piazze e spazi pubblici.
Rome Contemporary Chapel-Concorso internazionale di idee / RUSSO CECCOTTI, Leopoldo; Cecchetti, Valeria; DI TOPPA, Enrica; Fuoti, Alessandro. - (2019), pp. 82-83.
Rome Contemporary Chapel-Concorso internazionale di idee
Leopoldo Russo Ceccotti;Enrica Di Toppa;
2019
Abstract
Via Giulia è una delle strade più importanti del centro storico di Roma. Voltuta da Papa Giulio II e disegnata da Bramante nel 1508 ma mai portata a termine del tutto, questa strada racconta di mercati fiorenti, di Papi Re, di carceri antiche e di drammatiche demolizioni del Ventinnio. Dal secondo dopoguerra ad oggi, il grande vuoto urbano della "Moretta", lungo la via, è stato al centro di dibattiti e negli ultimi anni di un concorso, che ancora non vede una compiuta realizzazione. Dall'altro lato della strada sorge una piccola chiesa intitolata a San Filippo Neri, accanto, un pezzo di prospetto di quello che doveva essere un volume nel tessuto antico di Roma mal cela uno spazio residuale tra Vicolo della Moretta e Vicolo Malpasso. Oggi è una piazza con un'edicola per la gente del Rione e anche un'area parcheggio. Si potrebbe parlare di un vuoto progettato i cui margini garantiscono comunque la completa accessibilità e permeabilità dell'area. L'acqua pervade il progetto, facendosi facciata, elemento mistico della sala, o solo specchio d'acqua e luogo di gioco per i bambini, a memoria di un rapporto attivo, oggi quasi del tutto sparito, della città, in particolare di questa zona, con suo fiume, il Tevere. La città contemporanea è un luogo di stratificazioni dove gli accadimenti storici modificano la forma della città e delle sue architetture; oggi una società multietnica trova difficoltà nell'essere accettata tra conflitti e drammatiche mirazioni. Una cappella multiculto può essere il pretesto per far sì che le genti si incontrino e senza forzature comincino a confrontarsi e comunicare in questo piccolo sistema di piazze e spazi pubblici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.