Sguardi incrociati sull’infanzia. Un’indagine sulle culture antiche

What we can actually know about ancient childhood is nothing else than their image reflected in the adults’ eyes. That means that we can only know the specific perception that adults had of this phase of life and of those who were passing through it. These "images" of children can however tell us much about the environment that produced them, the cultural influences suffered or exercised, the persistence of ancient mentalities, or the sudden emergence of new approaches. To consider these in a historical-religious perspective gives depth and value to the analysis because the ancient societies were based on a sacred foundation and therefore they tended to sacredly manage the fundamental stages of life, both individual and collective. This essay offers some methodological reflections on the subject, on peculiarities of the sources, on the paths of investigation followed by the research group on childhood in ancient cultures.

Ciò che noi riusciamo effettivamente a conoscere sull’infanzia antica altro non è se non l’immagine riflessa nello sguardo degli adulti o, detto in altri termini, la specifica percezione che questi ebbero della prima fase della vita e di quanti la stavano attraversando. Queste “immagini” di bambini possono tuttavia raccontarci molto dell’ambiente che le ha prodotte, degli influssi culturali subiti o esercitati, del persistere di antiche mentalità o dell’improvviso emergere di nuovi approcci. Considerarle in una prospettiva storico-religiosa aggiunge spessore all’analisi, in quanto, le società antiche poggiavano su un fondamento sacrale e, per questo, tendevano a gestire sacralmente gli snodi fondamentali dell’esistenza, sia individuale che collettiva. L’articolo offre alcune riflessioni metodologiche sul tema, sulle peculiarità delle fonti, sul percorso di indagini affrontato dal gruppo di ricerca sull’infanzia nelle culture antiche.