La Fisica dell’Atmosfera si configura come utilissima disciplina scientifica nello studio del microclima e nella ricerca alla base della conservazione preventiva dei Beni Culturali. Dal punto di vista fisico, un manufatto può essere considerato come un sistema termodinamico in grado di interagire con gli stimoli esterni. Le interazioni efficaci sono: scambi di calore e di vapore acqueo, interazioni meccaniche con i flussi d'aria, assorbimento della radiazione luminosa, biodeterioramento da parte di micro- e macro-organismi fortemente influenzata dalla presenza di condizioni climatiche favorevoli e deposizione di inquinanti. Il presente contributo descrive lo studio microclimatico condotto per identificare le cause responsabili del degrado meccanico dei pregiati soffitti lignei di Palazzo Valeriani-Guarini-Antonelli a Priverno (Latina). Il monitoraggio microclimatico è stato condotto nelle stanze più rappresentative del palazzo. In particolare, è stata monitorata la temperatura superficiale e il grado di fessurazione su un pannello ligneo del soffitto allo scopo di studiare la risposta meccanica del materiale al variare delle condizioni microclimatiche. Dal momento che l’umidità relativa è la principale responsabile dei fenomeni di deformazione nel legno, l’umidità nel pannello - dagli strati più superficiali a quelli più interni - è stata stimata derivando le condizioni igrometriche di superficie e filtrandole a diverse scale temporali (da 3 ore a una settimana). Tale approccio ha permesso di individuare una relazione tra l’andamento della fessurazione osservata e lo sforzo attribuibile a un elevato gradiente di umidità all’interno del materiale. Nei mesi invernali, tale sforzo ha comportato un ampliamento della fessura a causa delle modalità di accensione dei sistemi di riscaldamento, mentre nei mesi estivi lo stesso fenomeno si è verificato a causa dell'abbassamento dell’umidità relativa correlato alle elevate temperature.

Verso un nuovo rapporto tra microclima e beni culturali nell’ambito della conservazione preventiva: il caso di un soffitto ligneo nel Museo Archeologico di Priverno / Frasca, Francesca; Verticchio, Elena; Grottesi, Giulia; Cornaro, Cristina; Botticelli, Michela; Maras, Adriana; Siani, Anna Maria. - (2019). (Intervento presentato al convegno Secondo Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Scienze dell'Atmosfera e Meteorologia (AISAM) tenutosi a Napoli).

Verso un nuovo rapporto tra microclima e beni culturali nell’ambito della conservazione preventiva: il caso di un soffitto ligneo nel Museo Archeologico di Priverno

Francesca Frasca
Primo
Conceptualization
;
Elena verticchio;Michela Botticelli;Adriana Maras;Anna Maria Siani
2019

Abstract

La Fisica dell’Atmosfera si configura come utilissima disciplina scientifica nello studio del microclima e nella ricerca alla base della conservazione preventiva dei Beni Culturali. Dal punto di vista fisico, un manufatto può essere considerato come un sistema termodinamico in grado di interagire con gli stimoli esterni. Le interazioni efficaci sono: scambi di calore e di vapore acqueo, interazioni meccaniche con i flussi d'aria, assorbimento della radiazione luminosa, biodeterioramento da parte di micro- e macro-organismi fortemente influenzata dalla presenza di condizioni climatiche favorevoli e deposizione di inquinanti. Il presente contributo descrive lo studio microclimatico condotto per identificare le cause responsabili del degrado meccanico dei pregiati soffitti lignei di Palazzo Valeriani-Guarini-Antonelli a Priverno (Latina). Il monitoraggio microclimatico è stato condotto nelle stanze più rappresentative del palazzo. In particolare, è stata monitorata la temperatura superficiale e il grado di fessurazione su un pannello ligneo del soffitto allo scopo di studiare la risposta meccanica del materiale al variare delle condizioni microclimatiche. Dal momento che l’umidità relativa è la principale responsabile dei fenomeni di deformazione nel legno, l’umidità nel pannello - dagli strati più superficiali a quelli più interni - è stata stimata derivando le condizioni igrometriche di superficie e filtrandole a diverse scale temporali (da 3 ore a una settimana). Tale approccio ha permesso di individuare una relazione tra l’andamento della fessurazione osservata e lo sforzo attribuibile a un elevato gradiente di umidità all’interno del materiale. Nei mesi invernali, tale sforzo ha comportato un ampliamento della fessura a causa delle modalità di accensione dei sistemi di riscaldamento, mentre nei mesi estivi lo stesso fenomeno si è verificato a causa dell'abbassamento dell’umidità relativa correlato alle elevate temperature.
2019
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1460685
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