La nuova Linea C della metropolitana di Roma ha finalmente raggiunto i margini del centro storico e la stazione San Giovanni è la prima ad adottare dei criteri di allestimento museografico e archeologico. Gli scavi hanno portato alla luce un'eccezionale stratificazione archeologica che raggiunge i 27 metri di profondità, attraversando tutte le epoche storiche di Roma e prima di Roma. Il progetto degli interni interviene su un assetto già definito e su una struttura che ha comportato la rimozione di tutti i rinvenimenti: per questa ragione l'allestimento vuole realizzare un'esperienza immersiva che faccia percepire l'attraversamento degli strati della storia. Soffitti e pavimenti assumono quindi un carattere neutro per dare rilievo alle pareti bianche, che diventano un foglio su cui scrivere il racconto della Storia e delle tante storie emerse grazie a più di 40.000 reperti che hanno restituito uno spaccato entusiasmante della vita quotidiana attraverso più di 25 secoli. La discesa nella storia è materialmente visibile grazie ad uno stratimetro che registra graficamente sia la profondità fisica che quella temporale, insieme ad un codice colore che identifica ciascuno dei numerosi strati; le immagini ingrandite dei reperti e la misurazione crono-spaziale avvolgono il passeggero, mentre una serie di allestimenti speciali mette in mostra i reperti più significativi al livello in cui sono stati ritrovati, mettendo in luce singole storie segnalate ancora da grandi scritte che identificano specifici ambiti. La sfida è stata quella di elaborare un concetto museografico che invece di misurarsi con le condizioni proprie di una normale esposizione museale deve piuttosto confrontarsi con l'impatto fisico di una massa di passeggeri che ha per prima preoccupazione quella di prendere un treno, assecondando specifici livelli di sicurezza e un livello di attenzione legato alla velocità.

Menzione speciale per un Intervento di nuova costruzione > 5 mln di euro, Premio IN/ARCH - ANCE Abruzzo - Lazio - Molise, 2020 / Grimaldi, Andrea; Lambertucci, Filippo; Carriero, Livio; Farris, Amanzio; Ottavino, Valerio; Viola, Leo; Quagliotto, Samuel; Martino, Carlo; Palumbo, Sara; Emulo, Delia. - (2020).

Menzione speciale per un Intervento di nuova costruzione > 5 mln di euro, Premio IN/ARCH - ANCE Abruzzo - Lazio - Molise, 2020

Grimaldi, Andrea;Lambertucci, Filippo;Carriero, Livio;Farris, Amanzio;Ottavino, Valerio;Viola, Leo;Quagliotto, Samuel;Martino, Carlo;Palumbo, Sara;
2020

Abstract

La nuova Linea C della metropolitana di Roma ha finalmente raggiunto i margini del centro storico e la stazione San Giovanni è la prima ad adottare dei criteri di allestimento museografico e archeologico. Gli scavi hanno portato alla luce un'eccezionale stratificazione archeologica che raggiunge i 27 metri di profondità, attraversando tutte le epoche storiche di Roma e prima di Roma. Il progetto degli interni interviene su un assetto già definito e su una struttura che ha comportato la rimozione di tutti i rinvenimenti: per questa ragione l'allestimento vuole realizzare un'esperienza immersiva che faccia percepire l'attraversamento degli strati della storia. Soffitti e pavimenti assumono quindi un carattere neutro per dare rilievo alle pareti bianche, che diventano un foglio su cui scrivere il racconto della Storia e delle tante storie emerse grazie a più di 40.000 reperti che hanno restituito uno spaccato entusiasmante della vita quotidiana attraverso più di 25 secoli. La discesa nella storia è materialmente visibile grazie ad uno stratimetro che registra graficamente sia la profondità fisica che quella temporale, insieme ad un codice colore che identifica ciascuno dei numerosi strati; le immagini ingrandite dei reperti e la misurazione crono-spaziale avvolgono il passeggero, mentre una serie di allestimenti speciali mette in mostra i reperti più significativi al livello in cui sono stati ritrovati, mettendo in luce singole storie segnalate ancora da grandi scritte che identificano specifici ambiti. La sfida è stata quella di elaborare un concetto museografico che invece di misurarsi con le condizioni proprie di una normale esposizione museale deve piuttosto confrontarsi con l'impatto fisico di una massa di passeggeri che ha per prima preoccupazione quella di prendere un treno, assecondando specifici livelli di sicurezza e un livello di attenzione legato alla velocità.
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