Ferrovie dello Stato Italiane e Università Sapienza di Roma si propongono di sviluppare metodi e modelli per rivitalizzare una serie di luoghi e percorsi che accoglievano o che tutt’ora accolgono servizi ferroviari con gli obiettivi di istituire dei green network, con hub iconici tra loro connessi da una punteggiatura di soluzioni sostenibili disseminate nella città. La collaborazione prospettata sarà incentrata su quattro direttrici di ricerca: A) Calcolo dell’impronta ecologica delle stazioni. L’aumento degli spostamenti e soprattutto delle percorrenze medie, la convenienza economica e, non ultima, una maggiore sensibilità ambientale configurano una sempre maggiore rilevanza dell’uso del treno. Queste rende le stazioni oggetti sempre più complessi che richiedono rilevanti flussi di materie che costituiscono la loro impronta ecologica. Indagare e misurare questa impronta permetterebbe di progettare delle misure di mitigazione con una efficacia amplificata dal ruolo naturale di centralità proprio delle stazioni ferroviarie. B) Riduzione dell’impronta ecologica delle stazioni. Conversione di superfici impermeabilizzanti di strutture edificate a mezzo di sistemi di vegetalizzazione. Sfruttare il patrimonio immobiliare dismesso o sottoutilizzato di Ferrovie dello Stato per sostenere le prestazioni ambientali della città, attrarre fruitori e ridurre i costi di gestione. C) Funzioni con output ecocompatibili. Installazione di soluzioni innovative per la produzione alimentare, utilizzando ambiti poco frequentati delle stazioni, messi a disposizione da Ferrovie dello Stato. D) Green Lines. Realizzazione di percorsi ciclopedonali vegetalizzati sui tracciati ferroviari in ingresso in città attraverso modelli di rivestimento dell’infrastruttura lineare sulla base di soluzioni naturali a supporto di un sistema sostenibile di deflusso delle acque meteoriche (SUDS). L’obiettivo, dunque, è quello di cooperare nel ridisegno della città a partire dalle trame dei vuoti, realizzando progetti piccoli e transitori. Lavorare a “piccoli passi” permette di garantire un accesso graduale agli spazi preclusi ai cittadini, accompagnandone l’implementazione delle potenzialità ambientali, sociali e anche economiche. La temporalità con cui una serie di soluzioni verdi possono essere messe in funzione, più o meno contemporaneamente, permette, oltretutto, di verificare l’approccio e i tipi di funzione che, nel miglior modo, sono in grado di riattivare una specifica zona. Questa metodologia può tradursi in uno strumento di meta-progettazione che fa della sperimentazione il momento di inizio della rigenerazione urbana che più possa adattarsi ai differenti contesti. Sulla base dei temi svolti , le conoscenze acquisite nel corso della partecipazione alla ricerca francese Sorbinne/SNCF, permettono di allargare il campo delle problematiche e confrontare metodologie e strumenti di indagini relativamente al tema specifico.
/ Fratini, Fabiola. - (2020).
Fabiola Fratini
2020
Abstract
Ferrovie dello Stato Italiane e Università Sapienza di Roma si propongono di sviluppare metodi e modelli per rivitalizzare una serie di luoghi e percorsi che accoglievano o che tutt’ora accolgono servizi ferroviari con gli obiettivi di istituire dei green network, con hub iconici tra loro connessi da una punteggiatura di soluzioni sostenibili disseminate nella città. La collaborazione prospettata sarà incentrata su quattro direttrici di ricerca: A) Calcolo dell’impronta ecologica delle stazioni. L’aumento degli spostamenti e soprattutto delle percorrenze medie, la convenienza economica e, non ultima, una maggiore sensibilità ambientale configurano una sempre maggiore rilevanza dell’uso del treno. Queste rende le stazioni oggetti sempre più complessi che richiedono rilevanti flussi di materie che costituiscono la loro impronta ecologica. Indagare e misurare questa impronta permetterebbe di progettare delle misure di mitigazione con una efficacia amplificata dal ruolo naturale di centralità proprio delle stazioni ferroviarie. B) Riduzione dell’impronta ecologica delle stazioni. Conversione di superfici impermeabilizzanti di strutture edificate a mezzo di sistemi di vegetalizzazione. Sfruttare il patrimonio immobiliare dismesso o sottoutilizzato di Ferrovie dello Stato per sostenere le prestazioni ambientali della città, attrarre fruitori e ridurre i costi di gestione. C) Funzioni con output ecocompatibili. Installazione di soluzioni innovative per la produzione alimentare, utilizzando ambiti poco frequentati delle stazioni, messi a disposizione da Ferrovie dello Stato. D) Green Lines. Realizzazione di percorsi ciclopedonali vegetalizzati sui tracciati ferroviari in ingresso in città attraverso modelli di rivestimento dell’infrastruttura lineare sulla base di soluzioni naturali a supporto di un sistema sostenibile di deflusso delle acque meteoriche (SUDS). L’obiettivo, dunque, è quello di cooperare nel ridisegno della città a partire dalle trame dei vuoti, realizzando progetti piccoli e transitori. Lavorare a “piccoli passi” permette di garantire un accesso graduale agli spazi preclusi ai cittadini, accompagnandone l’implementazione delle potenzialità ambientali, sociali e anche economiche. La temporalità con cui una serie di soluzioni verdi possono essere messe in funzione, più o meno contemporaneamente, permette, oltretutto, di verificare l’approccio e i tipi di funzione che, nel miglior modo, sono in grado di riattivare una specifica zona. Questa metodologia può tradursi in uno strumento di meta-progettazione che fa della sperimentazione il momento di inizio della rigenerazione urbana che più possa adattarsi ai differenti contesti. Sulla base dei temi svolti , le conoscenze acquisite nel corso della partecipazione alla ricerca francese Sorbinne/SNCF, permettono di allargare il campo delle problematiche e confrontare metodologie e strumenti di indagini relativamente al tema specifico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.