Il movimento delle Tiny House ha preso piede negli Stati Uniti e incarna una tendenza che ingloba attenzione all'ambiente, libertà di movimento, voglia di tornare all'essenzialità in tutti gli aspetti della vita. Evidentemente nata con una forte correlazione alla visone del mondo hippy, quando le mini case non erano altro che un'evoluzione delle roulotte e dei furgoni anni Settanta, l'architettura e la ricerca delle Tiny House si è successivamente trasformata, abbracciando un centro di sperimentazione più ampio. Incarna un movimento architettonico e sociale che sostiene una tipologia di vita più semplice e naturale, all’interno di piccole abitazioni, dalle dimensioni ristrette, ma dalle ampie caratterizzazioni progettuali. Il movimento promuove una maggiore prudenza finanziaria dell’acquisto delle abitazioni, attraverso investimenti economici più sicuri e controllati, in favore di un’aumentata condivisione comunitaria ed un’apertura al cambiamento mentale che comporti l’abbandono del consumismo. Il movimento delle Tiny House trova la sua espressione nell'architettura di case sempre più piccole e in miniatura progettate e realizzate, senza una definizione fissa, le cui dimensioni dello spazio abitativo micro o mini, possono variare intorno ai 15 e 45 m², per le più piccole case, fino ad un massimo di 90 m² di spazio abitativo. La natura dimensionale risiede nella tendenza tipica degli Stati Uniti d'America, per cui la dimensione media delle nuove case unifamiliari è cresciuta, se pure demograficamente, il numero di appartenenti ad un medesimo nucleo famigliare è generalmente diminuito in molte nazioni industrializzate, in alcuni di questi paesi è aumentata la dimensione delle case unifamiliari di nuova costruzione. Quest’ultime sono passate da 165 m2 nel 1978, ai 230,3 m2 nel 2007 e 247,3 m 2 nel 2013 , le motivazioni sono certamente da ricercare nella cresciuta ricchezza materiale e nell’aumento dei redditi , oltre che nella semplificazione di accumulare beni di prestigio e materiali. Di fatti, all’interno dell’attuale scenario sociale l’ideologia della casa è andata acquisendo un carattere più similare a quello tipico delle automobili, come queste, l’abitazione può anche essere utilizzata come status symbol o come espressione di un successo personale. In opposizione, il movimento delle Tiny House ha incarnato una perfetta risposta, alla crisi finanziaria del 2007, grazie ai loro costi di costruzione e di gestione significativamente inferiori, ponendosi di conseguenza in una posizione di ridimensionamento e di aumentato interesse. L’origine e l’avvicinamento a questa tipologia di vita può essere visto principalmente come una necessità e una strategia di riduzione dei costi, ma in aggiunta i motivi della decisione, in numerosi paesi come gli Stati Uniti, o la in Germania, risiedono nel direzionamento verso una tipologia di vita più sostenibile ed ecologica. La scelta di acquistare una micro casa come “casa vacanza” o dimora del fine settimana, fa ricadere tale tipologia progettuale, in una vera e propria moda, per le stesse ragioni, sempre più aziende mirano ad adottare le Tiny Houses come uffici commerciali o fieristici. Nel complesso, il movimento ha rappresentato una parte molto piccola degli investimenti immobiliari, ricoprendo solo l'1% degli acquisti di unità abitative con una metratura inferiore ai 93 mq , la maggior parte di tali unità sono usate come piccole case accessorie, come alloggi aggiuntivi sulle proprietà principali, come home – office, o come guest house ,. La centralità di questo movimento anche a carattere filosofico è ben visibile all’interno di numerosi esempi letterari. Sarah Susanka che ha dato inizio al "contromovimento" per le case più piccole, descrive nel suo libro “The Not So Big House” (1997) , numerosi pionieri precedenti, tra cui Lloyd Kahn , autore di Shelter (1973) e Lester Walker, autore di Tiny Houses (1987), vengono citati anche Henry David Thoreau e la pubblicazione del suo libro Walden. La teoria dell’architetto, alla base della sua tesi, “Not So Big” si è trasformata in una delle idee più innovatrici della cultura americana, secondo quanto espresso da US News and World Report nel 1998 , l’ideologia dell’architetto Susanka la progettazione dell’alloggio dovrebbe sempre valorizzare la qualità piuttosto che la quantità, ogni elemento architettonico deve essere pensato e valutato in modo da far percepire l’interno dell’abitazione in maniera più confortevole e spazioso. Componenti come aperture, finestre o porte, vengono incorniciate, attraverso stratificazioni spaziali, tali per cui il peso visivo, le differenze di altezza e dimensionali, vengano percepite in maniera differente rispetto alla visione tradizionale e standardizzata della casa. Oltre alla grande diffusione letteraria, nata a seguito di un’ evoluzione di base ecologista e filosofica dell’ideologia dell’abitare, la diffusione delle Tiny house, ha ricevuto un'enorme copertura mediatica tra cui uno show televisivo seriale, Tiny House Nation nel 2014 e Tiny House Hunters. Il movimento è stato alimentato dalla possibilità di costruire la propria casa autonomamente, in particolare per le piccole case su ruote, spesso paragonate ai camper, ma che tuttavia, sono costruite per avere una durabilità similare a quelle di dimensioni tradizionali, le tecniche ed i materiali da costruzione impiegati, sono per tale ragione, esteticamente e tecnologicamente simili alle case più grandi.

TINY HOUSE: Novità tecnologiche progettando microcase / DE LIETO VOLLARO, Barbara; D'Angelo, Alessia. - (2020), pp. 1-192.

TINY HOUSE: Novità tecnologiche progettando microcase

Barbara de Lieto Vollaro
;
Alessia D'Angelo
2020

Abstract

Il movimento delle Tiny House ha preso piede negli Stati Uniti e incarna una tendenza che ingloba attenzione all'ambiente, libertà di movimento, voglia di tornare all'essenzialità in tutti gli aspetti della vita. Evidentemente nata con una forte correlazione alla visone del mondo hippy, quando le mini case non erano altro che un'evoluzione delle roulotte e dei furgoni anni Settanta, l'architettura e la ricerca delle Tiny House si è successivamente trasformata, abbracciando un centro di sperimentazione più ampio. Incarna un movimento architettonico e sociale che sostiene una tipologia di vita più semplice e naturale, all’interno di piccole abitazioni, dalle dimensioni ristrette, ma dalle ampie caratterizzazioni progettuali. Il movimento promuove una maggiore prudenza finanziaria dell’acquisto delle abitazioni, attraverso investimenti economici più sicuri e controllati, in favore di un’aumentata condivisione comunitaria ed un’apertura al cambiamento mentale che comporti l’abbandono del consumismo. Il movimento delle Tiny House trova la sua espressione nell'architettura di case sempre più piccole e in miniatura progettate e realizzate, senza una definizione fissa, le cui dimensioni dello spazio abitativo micro o mini, possono variare intorno ai 15 e 45 m², per le più piccole case, fino ad un massimo di 90 m² di spazio abitativo. La natura dimensionale risiede nella tendenza tipica degli Stati Uniti d'America, per cui la dimensione media delle nuove case unifamiliari è cresciuta, se pure demograficamente, il numero di appartenenti ad un medesimo nucleo famigliare è generalmente diminuito in molte nazioni industrializzate, in alcuni di questi paesi è aumentata la dimensione delle case unifamiliari di nuova costruzione. Quest’ultime sono passate da 165 m2 nel 1978, ai 230,3 m2 nel 2007 e 247,3 m 2 nel 2013 , le motivazioni sono certamente da ricercare nella cresciuta ricchezza materiale e nell’aumento dei redditi , oltre che nella semplificazione di accumulare beni di prestigio e materiali. Di fatti, all’interno dell’attuale scenario sociale l’ideologia della casa è andata acquisendo un carattere più similare a quello tipico delle automobili, come queste, l’abitazione può anche essere utilizzata come status symbol o come espressione di un successo personale. In opposizione, il movimento delle Tiny House ha incarnato una perfetta risposta, alla crisi finanziaria del 2007, grazie ai loro costi di costruzione e di gestione significativamente inferiori, ponendosi di conseguenza in una posizione di ridimensionamento e di aumentato interesse. L’origine e l’avvicinamento a questa tipologia di vita può essere visto principalmente come una necessità e una strategia di riduzione dei costi, ma in aggiunta i motivi della decisione, in numerosi paesi come gli Stati Uniti, o la in Germania, risiedono nel direzionamento verso una tipologia di vita più sostenibile ed ecologica. La scelta di acquistare una micro casa come “casa vacanza” o dimora del fine settimana, fa ricadere tale tipologia progettuale, in una vera e propria moda, per le stesse ragioni, sempre più aziende mirano ad adottare le Tiny Houses come uffici commerciali o fieristici. Nel complesso, il movimento ha rappresentato una parte molto piccola degli investimenti immobiliari, ricoprendo solo l'1% degli acquisti di unità abitative con una metratura inferiore ai 93 mq , la maggior parte di tali unità sono usate come piccole case accessorie, come alloggi aggiuntivi sulle proprietà principali, come home – office, o come guest house ,. La centralità di questo movimento anche a carattere filosofico è ben visibile all’interno di numerosi esempi letterari. Sarah Susanka che ha dato inizio al "contromovimento" per le case più piccole, descrive nel suo libro “The Not So Big House” (1997) , numerosi pionieri precedenti, tra cui Lloyd Kahn , autore di Shelter (1973) e Lester Walker, autore di Tiny Houses (1987), vengono citati anche Henry David Thoreau e la pubblicazione del suo libro Walden. La teoria dell’architetto, alla base della sua tesi, “Not So Big” si è trasformata in una delle idee più innovatrici della cultura americana, secondo quanto espresso da US News and World Report nel 1998 , l’ideologia dell’architetto Susanka la progettazione dell’alloggio dovrebbe sempre valorizzare la qualità piuttosto che la quantità, ogni elemento architettonico deve essere pensato e valutato in modo da far percepire l’interno dell’abitazione in maniera più confortevole e spazioso. Componenti come aperture, finestre o porte, vengono incorniciate, attraverso stratificazioni spaziali, tali per cui il peso visivo, le differenze di altezza e dimensionali, vengano percepite in maniera differente rispetto alla visione tradizionale e standardizzata della casa. Oltre alla grande diffusione letteraria, nata a seguito di un’ evoluzione di base ecologista e filosofica dell’ideologia dell’abitare, la diffusione delle Tiny house, ha ricevuto un'enorme copertura mediatica tra cui uno show televisivo seriale, Tiny House Nation nel 2014 e Tiny House Hunters. Il movimento è stato alimentato dalla possibilità di costruire la propria casa autonomamente, in particolare per le piccole case su ruote, spesso paragonate ai camper, ma che tuttavia, sono costruite per avere una durabilità similare a quelle di dimensioni tradizionali, le tecniche ed i materiali da costruzione impiegati, sono per tale ragione, esteticamente e tecnologicamente simili alle case più grandi.
2020
979-12-200-5900-8
micro-macro spazi; sostenibilità; smart
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
TINY HOUSE: Novità tecnologiche progettando microcase / DE LIETO VOLLARO, Barbara; D'Angelo, Alessia. - (2020), pp. 1-192.
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