Dal corredo funebre della tomba 8 di Casetta Mistici, appartenente ad un individuo maschile di età adulta (30-39 anni), datato ad una fase antica della facies di Rinaldone (LTL4804- 4763±50 BP, cal. 1σ 3640-3510 e cal 2σ 3650-3490 a.C.) provengono dieci punte di freccia in selce e in ftanite di varie dimensioni e provenienza, raggruppate una accanto all’altra, raccolte probabilmente in una faretra. Una di queste (n. 13), realizzata in selce gialla con piccole macchie biancastre (lungh. 5,0 cm; largh. 2,2 cm e sp. 0,6 cm), presentava ancora in situ, sul codolo e sulle alette, tracce della sua originaria immanicatura, costituita da una sostanza resinosa consolidata di colore marrone e di aspetto polveroso (fig. 4.5. 1). Nella parte aderente al codolo erano visibili dei sottili solchi verticali ravvicinati, che contenevano tracce di una fibra, probabilmente legnosa. Per comprendere la natura e la provenienza del legante utilizzato per fissare la punta, il manufatto è stato sottoposto ad analisi paleobotaniche e chimiche. Inoltre, l’oggetto è stato sottoposto ad analisi delle tracce d’uso per poter riconoscere quali modalità di utilizzazione abbia subíto la cuspide, prima di essere deposta nel corredo della tomba (vedi scheda sito, cap. 2.5, vol. I).
Analisi delle tracce d’uso e dei residui organici di una punta foliata dal corredo della tomba 8 di Casetta Mistici (Roma) / Celant, A.; Lemorini, C.; Nunziante Cesaro, Stella. - (2020), pp. 445-448.
Analisi delle tracce d’uso e dei residui organici di una punta foliata dal corredo della tomba 8 di Casetta Mistici (Roma)
A. Celant
Conceptualization
;C. LemoriniWriting – Original Draft Preparation
;
2020
Abstract
Dal corredo funebre della tomba 8 di Casetta Mistici, appartenente ad un individuo maschile di età adulta (30-39 anni), datato ad una fase antica della facies di Rinaldone (LTL4804- 4763±50 BP, cal. 1σ 3640-3510 e cal 2σ 3650-3490 a.C.) provengono dieci punte di freccia in selce e in ftanite di varie dimensioni e provenienza, raggruppate una accanto all’altra, raccolte probabilmente in una faretra. Una di queste (n. 13), realizzata in selce gialla con piccole macchie biancastre (lungh. 5,0 cm; largh. 2,2 cm e sp. 0,6 cm), presentava ancora in situ, sul codolo e sulle alette, tracce della sua originaria immanicatura, costituita da una sostanza resinosa consolidata di colore marrone e di aspetto polveroso (fig. 4.5. 1). Nella parte aderente al codolo erano visibili dei sottili solchi verticali ravvicinati, che contenevano tracce di una fibra, probabilmente legnosa. Per comprendere la natura e la provenienza del legante utilizzato per fissare la punta, il manufatto è stato sottoposto ad analisi paleobotaniche e chimiche. Inoltre, l’oggetto è stato sottoposto ad analisi delle tracce d’uso per poter riconoscere quali modalità di utilizzazione abbia subíto la cuspide, prima di essere deposta nel corredo della tomba (vedi scheda sito, cap. 2.5, vol. I).File | Dimensione | Formato | |
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