Il «tabernacolo della vertigine». Turismo ed emozione

L'articolo muove le mosse da un oggetto di ricerca concreto – le emozioni del soggetto alle prese con la Tour Eiffel – per tentare di generalizzare il suo portato teorico alla sfera turistica tout court. Dopo aver riconosciuto nell'esperienza della vertigine, fondata su un’instabilità percettiva, il motivo principale del potere attrattivo della Torre, l’autore effettua una doppia mossa di campo. In verticale, ricostruendo un modello generativo, una morfologia della vertigine suddivisa in sequenze, a seconda che si osservi il fenomeno dal punto di vista del soggetto, dell’oggetto, dell’azione o del corpo senziente. In orizzontale, abbozzando una possibile tipologia delle vertigini del turista ed estendendo così il dato di partenza – lo stereotipo emotivo del turista in fuga dalla quotidianità – all'esperienza turistica in generale e alla ricerca dei piaceri ad essa sottesa.