Da secoli, il rapporto fra religione e politica interroga la morale civile, trascinando con sé la riflessione sul dimensionamento di potere secolare e auctoritas del sacro. Il tempo della politica scandito a partire dalla rivoluzione del 1789 e culminato nella pervasiva secolarizzazione del primato ideologico novecentesco è sembrato per una lunga fase trionfante. La religione si è trovata ridotta a coadiuvante delle istituzioni, a tentativo ‘spontaneo’ di reagire o resistere all’urto del processo storico. La fine della storia, come qualcuno ha voluto leggere il collasso del mondo diviso in blocchi, sembra ora aver riportato in superficie il fiume carsico della fede. Una nuova consapevolezza religiosa sembra aver invaso lo spazio pubblico globale riempiendo miracolosamente i vuoti della politica, ma al tempo stesso piegando in prassi la trascendenza e in devozione o fanatismo la militanza. Con ogni probabilità non c’è tema più soggetto ad abusi interpretativi e ripetizioni pedanti come il rapporto tra politica e religione. Fede e ragione, irrazionalità e razionalità: coppie antinomiche ben note nel paesaggio culturale della modernità che hanno fatto da sfondo alla definizione del tempo presente. I saggi offerti in questo volume vogliono essere un contributo per fornire alcuni strumenti interpretativi, per quanto limitati a contesti specifici. Il rapporto del tutto peculiare tra Stato moderno, emergenza del presentismo e mescolanza di potere civile e religione è alla base di tutti i saggi che qui presentiamo. Ciò sia che abbiano come tema un particolare momento storico, sia che siano dedicati alla più stretta attualità.
Spazi e tempi della fede. Spunti per una geopolitica delle religioni / Marconi, Matteo; Guerra, Alessandro. - (2019), pp. 1-126.
Spazi e tempi della fede. Spunti per una geopolitica delle religioni
matteo marconi
;Alessandro Guerra
2019
Abstract
Da secoli, il rapporto fra religione e politica interroga la morale civile, trascinando con sé la riflessione sul dimensionamento di potere secolare e auctoritas del sacro. Il tempo della politica scandito a partire dalla rivoluzione del 1789 e culminato nella pervasiva secolarizzazione del primato ideologico novecentesco è sembrato per una lunga fase trionfante. La religione si è trovata ridotta a coadiuvante delle istituzioni, a tentativo ‘spontaneo’ di reagire o resistere all’urto del processo storico. La fine della storia, come qualcuno ha voluto leggere il collasso del mondo diviso in blocchi, sembra ora aver riportato in superficie il fiume carsico della fede. Una nuova consapevolezza religiosa sembra aver invaso lo spazio pubblico globale riempiendo miracolosamente i vuoti della politica, ma al tempo stesso piegando in prassi la trascendenza e in devozione o fanatismo la militanza. Con ogni probabilità non c’è tema più soggetto ad abusi interpretativi e ripetizioni pedanti come il rapporto tra politica e religione. Fede e ragione, irrazionalità e razionalità: coppie antinomiche ben note nel paesaggio culturale della modernità che hanno fatto da sfondo alla definizione del tempo presente. I saggi offerti in questo volume vogliono essere un contributo per fornire alcuni strumenti interpretativi, per quanto limitati a contesti specifici. Il rapporto del tutto peculiare tra Stato moderno, emergenza del presentismo e mescolanza di potere civile e religione è alla base di tutti i saggi che qui presentiamo. Ciò sia che abbiano come tema un particolare momento storico, sia che siano dedicati alla più stretta attualità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.