The study of ancient bridges - in particular of the stone bridges of the Roman Empire - has been the subject of interest for many years by our research team, the Department of History, Representation, Restoration of Architecture, who shared a project, funded in 2016 , entitled "Integrated digital survey, reconstruction and virtual dissemination as a form of knowledge of the ancient Roman stone bridges in Rome and in the provinces". The research has set itself the objective of providing, on the basis of the case studies analyzed concerning some of the most well-known stone bridges of the Roman era, a possible methodological framework for the implementation of a multidisciplinary and multiscale information platform shared by the entire scientific community and, at different levels of study, by the local communities of reference. In our opinion, the digital survey and the three-dimensional modeling represent the necessary starting point for the definition of a model of knowledge that cannot be separated from the metric data but which at the same time must concern all the other levels of sectoral analysis, from the archaeological one to the historical documentary, from the urban to the structural one. The case studies were: the Emilio bridge (original wooden bridge dating back to 179 BC; restoration of the stone bridge commissioned by Augustus in 12 BC) and the Fabricio bridge (dating back to 62 BC) in Rome, the Augustus bridge in Narni (probably built during the renovations commissioned by Augustus in 27 BC), the Roman bridge of Rieti (original bridge of the third century BC, restoration or rebuilt in the first century AD attributable to Emperor Claudius), the bridge of Alconetar and Alcántara (both of the second AD, attributable to the emperor Trajan) in Lusitania (Spain).

Lo studio dei ponti antichi – in particolare dei ponti lapidei dell’Impero Romano – è da molti anni oggetto di interesse del nostro gruppo di ricerca, del Dipartimento di Storia, Disegno, Restauro dell’Architettura, che ha condiviso un progetto, finanziato nel 2016, dal titolo “Il rilievo digitale integrato, la ricostruzione e la divulgazione virtuale quale forma di conoscenza degli antichi ponti romani in pietra a Roma e nelle province”. La ricerca si è posto l’obiettivo di fornire, sulla base dei casi di studio analizzati inerenti alcuni dei più noti ponti lapidei di epoca romana, un possibile quadro metodologico per l’implementazione di una piattaforma informativa multidisciplinare e multiscalare condivisa dall’intera comunità scientifica e, a differenti gradi di approfondimento, dalle comunità locali di riferimento. Il rilievo digitale e la modellazione tridimensionale rappresentano a nostro avviso il necessario punto di partenza per la definizione di un modello di conoscenza che non può prescindere dal dato metrico ma che al tempo stesso deve riguardare tutti gli altri livelli di approfondimento settoriale, da quello archeologico a quello storico documentale, da quello urbanistico a quello strutturale. I casi di studio sono stati: il ponte Emilio (ponte originario in legno risalente al 179 a.C.; restauri del ponte lapideo voluti da Augusto nel 12 a.C.) e il ponte Fabricio (risalente al 62 a.C.) a Roma, il ponte di Augusto a Narni (probabilmente realizzato durante le ristrutturazioni volute da Augusto nel 27 a.C.), il ponte romano di Rieti (ponte originario del III a.C., restauro o rifacimento nel I d.C. attribuibile all’imperatore Claudio), il ponte di Alconetar e di Alcántara (entrambi del II d.C., attribuibili all’imperatore Traiano) in Lusitania (Spagna).

Arte e tecnica dei ponti romani in pietra / Inglese, Carlo; Paris, Leonardo. - (2020), pp. 1-221. [10.13133/9788893771504]

Arte e tecnica dei ponti romani in pietra

Inglese Carlo;Paris Leonardo
2020

Abstract

The study of ancient bridges - in particular of the stone bridges of the Roman Empire - has been the subject of interest for many years by our research team, the Department of History, Representation, Restoration of Architecture, who shared a project, funded in 2016 , entitled "Integrated digital survey, reconstruction and virtual dissemination as a form of knowledge of the ancient Roman stone bridges in Rome and in the provinces". The research has set itself the objective of providing, on the basis of the case studies analyzed concerning some of the most well-known stone bridges of the Roman era, a possible methodological framework for the implementation of a multidisciplinary and multiscale information platform shared by the entire scientific community and, at different levels of study, by the local communities of reference. In our opinion, the digital survey and the three-dimensional modeling represent the necessary starting point for the definition of a model of knowledge that cannot be separated from the metric data but which at the same time must concern all the other levels of sectoral analysis, from the archaeological one to the historical documentary, from the urban to the structural one. The case studies were: the Emilio bridge (original wooden bridge dating back to 179 BC; restoration of the stone bridge commissioned by Augustus in 12 BC) and the Fabricio bridge (dating back to 62 BC) in Rome, the Augustus bridge in Narni (probably built during the renovations commissioned by Augustus in 27 BC), the Roman bridge of Rieti (original bridge of the third century BC, restoration or rebuilt in the first century AD attributable to Emperor Claudius), the bridge of Alconetar and Alcántara (both of the second AD, attributable to the emperor Trajan) in Lusitania (Spain).
2020
Lo studio dei ponti antichi – in particolare dei ponti lapidei dell’Impero Romano – è da molti anni oggetto di interesse del nostro gruppo di ricerca, del Dipartimento di Storia, Disegno, Restauro dell’Architettura, che ha condiviso un progetto, finanziato nel 2016, dal titolo “Il rilievo digitale integrato, la ricostruzione e la divulgazione virtuale quale forma di conoscenza degli antichi ponti romani in pietra a Roma e nelle province”. La ricerca si è posto l’obiettivo di fornire, sulla base dei casi di studio analizzati inerenti alcuni dei più noti ponti lapidei di epoca romana, un possibile quadro metodologico per l’implementazione di una piattaforma informativa multidisciplinare e multiscalare condivisa dall’intera comunità scientifica e, a differenti gradi di approfondimento, dalle comunità locali di riferimento. Il rilievo digitale e la modellazione tridimensionale rappresentano a nostro avviso il necessario punto di partenza per la definizione di un modello di conoscenza che non può prescindere dal dato metrico ma che al tempo stesso deve riguardare tutti gli altri livelli di approfondimento settoriale, da quello archeologico a quello storico documentale, da quello urbanistico a quello strutturale. I casi di studio sono stati: il ponte Emilio (ponte originario in legno risalente al 179 a.C.; restauri del ponte lapideo voluti da Augusto nel 12 a.C.) e il ponte Fabricio (risalente al 62 a.C.) a Roma, il ponte di Augusto a Narni (probabilmente realizzato durante le ristrutturazioni volute da Augusto nel 27 a.C.), il ponte romano di Rieti (ponte originario del III a.C., restauro o rifacimento nel I d.C. attribuibile all’imperatore Claudio), il ponte di Alconetar e di Alcántara (entrambi del II d.C., attribuibili all’imperatore Traiano) in Lusitania (Spagna).
Ponti romani lapidei; Modelli digitali; Rilievo integrato; Archeologia della costruzione; Roman stone bridges; digital models; Integrated survey; Archeology of construction
Inglese, Carlo; Paris, Leonardo
06 Curatela::06a Curatela
Arte e tecnica dei ponti romani in pietra / Inglese, Carlo; Paris, Leonardo. - (2020), pp. 1-221. [10.13133/9788893771504]
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1430740
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