Il volume propone una riflessione critica sul tema della valutazione della qualità della ricerca condotta entro una prospettiva orientata in senso progressivo. Non si intende negare l’utilità o, se si vuole, la necessità di sottoporre a valutazione gli esiti della ricerca, ma si ribadisce altresì l’indispensabilità di un controllo pubblico dei processi di valutazione, perseguendo inflessibilmente un principio di accountability, al fine di superare la falsa contrapposizione tra approcci judgemental e approcci standardizzati alla valutazione. Se l’unica scelta praticabile è tra una valutazione basata esclusivamente su conoscenza tacita non ricostruibile, su risorse squisitamente soggettive come l’intuizione, e una valutazione ispezionabile/replicabile perché basata su indicatori quantificabili, la tentazione della bibliometria e dell’uso incondizionato dei ranking delle riviste diventa irresistibile. Tutta la trattazione qui svolta sostiene fermamente la possibilità e l’opportunità di una soluzione alternativa: un sistema di valutazione incentrato sulla peer review e che rispetti, in ogni suo passaggio, il principio dell’accountability. Il volume prende atto positivamente degli sforzi che sono stati condotti in sede Vqr in questo senso, ma non può non riconoscere, d’altra parte, che l’attuale Vqr, nonostante tali sforzi, è ancora contraddistinta da elementi di opacità, di ambiguità, di arbitrio, di scarsa ispezionabilità delle procedure, che la rendono suscettibile di essere perfezionata, anche sulla base delle proposte qui avanzate.
La definizione del concetto di qualità della ricerca / Fasanella, Antonio. - (2020), pp. 48-64.
La definizione del concetto di qualità della ricerca
Fasanella Antonio
2020
Abstract
Il volume propone una riflessione critica sul tema della valutazione della qualità della ricerca condotta entro una prospettiva orientata in senso progressivo. Non si intende negare l’utilità o, se si vuole, la necessità di sottoporre a valutazione gli esiti della ricerca, ma si ribadisce altresì l’indispensabilità di un controllo pubblico dei processi di valutazione, perseguendo inflessibilmente un principio di accountability, al fine di superare la falsa contrapposizione tra approcci judgemental e approcci standardizzati alla valutazione. Se l’unica scelta praticabile è tra una valutazione basata esclusivamente su conoscenza tacita non ricostruibile, su risorse squisitamente soggettive come l’intuizione, e una valutazione ispezionabile/replicabile perché basata su indicatori quantificabili, la tentazione della bibliometria e dell’uso incondizionato dei ranking delle riviste diventa irresistibile. Tutta la trattazione qui svolta sostiene fermamente la possibilità e l’opportunità di una soluzione alternativa: un sistema di valutazione incentrato sulla peer review e che rispetti, in ogni suo passaggio, il principio dell’accountability. Il volume prende atto positivamente degli sforzi che sono stati condotti in sede Vqr in questo senso, ma non può non riconoscere, d’altra parte, che l’attuale Vqr, nonostante tali sforzi, è ancora contraddistinta da elementi di opacità, di ambiguità, di arbitrio, di scarsa ispezionabilità delle procedure, che la rendono suscettibile di essere perfezionata, anche sulla base delle proposte qui avanzate.File | Dimensione | Formato | |
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