L’ambito di indagine entro cui queste ricerche intendono inserirsi è rappresentato da quel particolare periodo della storia giuridica di Roma che può inquadrarsi nell’età del processo formulare e che, per quanto concerne le fonti del diritto privato, viene comunemente indicato, a seconda dei punti di vista, come età della giurisprudenza o età del pretore (III sec. a. C. - III sec. d. C.), tenendo opportunamente conto delle ripercussioni che l’autonomia dell’interpretatio prudentium e l’indipendenza della iurisdictio dei magistrati subirono alla luce degli interventi normativi emanati all’indomani dell’affermarsi del nuovo assetto imperiale. Le presenti ricerche si propongono di approfondire la problematica e spinosa questione, nell’esperienza giuridica romana, della sicurezza del diritto, vista sotto il particolare profilo della prevedibilità degli esiti giudiziali, nel contesto del processo per formulas, a fronte dello ius controversum, circostanza che rendeva il giudice libero di scegliere tra i pareri prodotti quello da lui preferito. Tra le note insofferenze dell’oratoria tardo-repubblicana e primo-imperiale, da un lato, e gli altrettanto conosciuti successivi interventi normativi del nuovo potere centrale, dall’altro, dalle fonti emergono tracce di tecniche di superamento del dibattito giurisprudenziale prospettate direttamente da alcuni giuristi, i quali individuano e indicano soluzioni che permettono di condizionare la decisione del giudice in alternativa al vincolo imposto a quest’ultimo dallo ius publice respondendi ex auctoritate principis.
Prevedibilità degli esiti giudiziali e ius controversum. Tecniche di ‘calcolo’ attraverso le formulae: tracce nel pensiero dei giuristi romani / Angelosanto, Antonio. - (2020), pp. 1-173.
Prevedibilità degli esiti giudiziali e ius controversum. Tecniche di ‘calcolo’ attraverso le formulae: tracce nel pensiero dei giuristi romani
Angelosanto, Antonio
2020
Abstract
L’ambito di indagine entro cui queste ricerche intendono inserirsi è rappresentato da quel particolare periodo della storia giuridica di Roma che può inquadrarsi nell’età del processo formulare e che, per quanto concerne le fonti del diritto privato, viene comunemente indicato, a seconda dei punti di vista, come età della giurisprudenza o età del pretore (III sec. a. C. - III sec. d. C.), tenendo opportunamente conto delle ripercussioni che l’autonomia dell’interpretatio prudentium e l’indipendenza della iurisdictio dei magistrati subirono alla luce degli interventi normativi emanati all’indomani dell’affermarsi del nuovo assetto imperiale. Le presenti ricerche si propongono di approfondire la problematica e spinosa questione, nell’esperienza giuridica romana, della sicurezza del diritto, vista sotto il particolare profilo della prevedibilità degli esiti giudiziali, nel contesto del processo per formulas, a fronte dello ius controversum, circostanza che rendeva il giudice libero di scegliere tra i pareri prodotti quello da lui preferito. Tra le note insofferenze dell’oratoria tardo-repubblicana e primo-imperiale, da un lato, e gli altrettanto conosciuti successivi interventi normativi del nuovo potere centrale, dall’altro, dalle fonti emergono tracce di tecniche di superamento del dibattito giurisprudenziale prospettate direttamente da alcuni giuristi, i quali individuano e indicano soluzioni che permettono di condizionare la decisione del giudice in alternativa al vincolo imposto a quest’ultimo dallo ius publice respondendi ex auctoritate principis.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Angelosanto_Prevedibilità_2020.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
836.79 kB
Formato
Adobe PDF
|
836.79 kB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.