Il Complesso di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma, detto San Carlino per le sue minute dimensioni, rappresenta la massima espressione inventiva di Francesco Borromini, frutto di un programma costruttivo che si è protratto nel tempo, dalla prima alla seconda metà del XVII secolo, sia in relazione alle vicende costruttive ed economiche che per le vicende personali dell’Architetto Ticinese che muore nel 1667 e lascia i lavori incompiuti, completati successivamente dal nipote Bernardo. Dalla fine del 2015, grazie alla disponibilità dell’Ordine Trinitario che risiede nel Convento, è stata avviata un’attività di ricerca rivolta alla rilettura critica del Complesso e del suo contesto, in conformità alla definizione di rilievo architettonico come insieme delle procedure e delle indagini utili a ripercorrere a ritroso il percorso di realizzazione dell’opera fino a risalire, quanto più è possibile, alle intenzioni del progettista. L’attività di ricerca si è fondata su rilievo scientifico e critico dell’organismo edilizio, condotto attraverso l’integrazione di più tecniche mensorie e con il fondamentale ausilio della scansione elettronica, utilizzata in tutti gli ambienti interni e negli esterni; l’acquisizione dei dati metrici è stata nel contempo affiancata dall’approfondimento dei documenti contabili, conservati presso l’Archivio romano dell’Ordine Trinitario nel Convento di San Carlo, dalla rilettura dei manoscritti, relativi alle fasi di costruzione dei diversi corpi di fabbrica, dall’analisi degli elaborati grafici di progetto, conservati presso l’Albertina di Vienna, e dei disegni di rilievo, dei “Trattati” e dei “Codici” al tempo disponibili, per verificarne l’adesione ai criteri geometrico-proporzionali ricorrenti e l’aderenza alle “proporzioni e delle misure dell’Ordine”, cui si dové adeguare l’Architetto ticinese nel progetto del Convento e della Chiesa. Il vasto numero di elaborati infografici prodotti (bi- e tridimensionali) ha consentito di ricostruire virtualmente le principali fasi di realizzazione del complesso architettonico, di evidenziare l’invenzione borrominiana durante le fasi costruttive precedenti alla costruzione del Complesso settecentesco, nella prima metà del XVIII secolo. Alcune incongruenze progettuali e costruttive, mai approfondite sino ad oggi, hanno consentito di evidenziare e motivare i criteri e le strategie ideative e progettuali che hanno condotto Francesco Borromini a realizzare uno dei capolavori più conosciuto del Barocco romano.

San Carlo alle Quattro Fontane. La dimensione e la forma attraverso la Regola / Antuono, Giuseppe. - (2020).

San Carlo alle Quattro Fontane. La dimensione e la forma attraverso la Regola

Giuseppe Antuono
2020

Abstract

Il Complesso di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma, detto San Carlino per le sue minute dimensioni, rappresenta la massima espressione inventiva di Francesco Borromini, frutto di un programma costruttivo che si è protratto nel tempo, dalla prima alla seconda metà del XVII secolo, sia in relazione alle vicende costruttive ed economiche che per le vicende personali dell’Architetto Ticinese che muore nel 1667 e lascia i lavori incompiuti, completati successivamente dal nipote Bernardo. Dalla fine del 2015, grazie alla disponibilità dell’Ordine Trinitario che risiede nel Convento, è stata avviata un’attività di ricerca rivolta alla rilettura critica del Complesso e del suo contesto, in conformità alla definizione di rilievo architettonico come insieme delle procedure e delle indagini utili a ripercorrere a ritroso il percorso di realizzazione dell’opera fino a risalire, quanto più è possibile, alle intenzioni del progettista. L’attività di ricerca si è fondata su rilievo scientifico e critico dell’organismo edilizio, condotto attraverso l’integrazione di più tecniche mensorie e con il fondamentale ausilio della scansione elettronica, utilizzata in tutti gli ambienti interni e negli esterni; l’acquisizione dei dati metrici è stata nel contempo affiancata dall’approfondimento dei documenti contabili, conservati presso l’Archivio romano dell’Ordine Trinitario nel Convento di San Carlo, dalla rilettura dei manoscritti, relativi alle fasi di costruzione dei diversi corpi di fabbrica, dall’analisi degli elaborati grafici di progetto, conservati presso l’Albertina di Vienna, e dei disegni di rilievo, dei “Trattati” e dei “Codici” al tempo disponibili, per verificarne l’adesione ai criteri geometrico-proporzionali ricorrenti e l’aderenza alle “proporzioni e delle misure dell’Ordine”, cui si dové adeguare l’Architetto ticinese nel progetto del Convento e della Chiesa. Il vasto numero di elaborati infografici prodotti (bi- e tridimensionali) ha consentito di ricostruire virtualmente le principali fasi di realizzazione del complesso architettonico, di evidenziare l’invenzione borrominiana durante le fasi costruttive precedenti alla costruzione del Complesso settecentesco, nella prima metà del XVIII secolo. Alcune incongruenze progettuali e costruttive, mai approfondite sino ad oggi, hanno consentito di evidenziare e motivare i criteri e le strategie ideative e progettuali che hanno condotto Francesco Borromini a realizzare uno dei capolavori più conosciuto del Barocco romano.
2020
978-88-6514-312-4
Rilievo; geometria; ricostruzione virtuale;
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
San Carlo alle Quattro Fontane. La dimensione e la forma attraverso la Regola / Antuono, Giuseppe. - (2020).
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