Il restauro si trova, in questo momento di crisi ambientale, a dover riflettere se continuare ad essere uno strumento di conservazione di artefatti o cominciare a farsi carico delle sfide aperte per la preservazione di un pianeta danneggiato dall'uomo. L'interrogativo si pone nella possibilità di accogliere i principi ecologici all'interno della disciplina della conservazione e quanto le basi costituite dai "padri fondatori" possano essere ampliate. Considerare il restauro da una prospettiva ecologica richiede, infatti, la specificazione di posizioni teoriche, la revisione di prassi metodologiche, ma soprattutto l'affermazione della natura complessa del patrimonio culturale. L'ecologia applicata al restauro non deve essere immaginata in riferimento ai paesaggi o ai contesti naturali, ma calata nell'ampliamento dei legami biologici che l'uomo stringe con l'ecosistema ambientale in cui vive, appropriandosi del territorio e delle risorse che in questo sono riposte. Il testo si svolge intorno a quattro parole chiave: ecologia, sostenibilità, compatibilità, modificabilità. Ciascuna un capitolo. In ciascuno ci sono richiamati i passaggi storici che hanno portato alla formazione della coscienza ecologica e dello sviluppo sostenibile e sono individuati i punti di tangenza e di intersezione con le teorie del restauro che in parallelo si venivano a definire anche intorno ai concetti di compatibilità e modificabilità. I suggerimenti per il fare pratico si fanno gradualmente più concreti, riducendo lo iato tra approccio teorico e proposte operative.

1° Premio Internazionale
 Salvatore Quasimodo / Vitiello, Maria. - (2016).

1° Premio Internazionale
 Salvatore Quasimodo

vitiello, maria
Primo
2016

Abstract

Il restauro si trova, in questo momento di crisi ambientale, a dover riflettere se continuare ad essere uno strumento di conservazione di artefatti o cominciare a farsi carico delle sfide aperte per la preservazione di un pianeta danneggiato dall'uomo. L'interrogativo si pone nella possibilità di accogliere i principi ecologici all'interno della disciplina della conservazione e quanto le basi costituite dai "padri fondatori" possano essere ampliate. Considerare il restauro da una prospettiva ecologica richiede, infatti, la specificazione di posizioni teoriche, la revisione di prassi metodologiche, ma soprattutto l'affermazione della natura complessa del patrimonio culturale. L'ecologia applicata al restauro non deve essere immaginata in riferimento ai paesaggi o ai contesti naturali, ma calata nell'ampliamento dei legami biologici che l'uomo stringe con l'ecosistema ambientale in cui vive, appropriandosi del territorio e delle risorse che in questo sono riposte. Il testo si svolge intorno a quattro parole chiave: ecologia, sostenibilità, compatibilità, modificabilità. Ciascuna un capitolo. In ciascuno ci sono richiamati i passaggi storici che hanno portato alla formazione della coscienza ecologica e dello sviluppo sostenibile e sono individuati i punti di tangenza e di intersezione con le teorie del restauro che in parallelo si venivano a definire anche intorno ai concetti di compatibilità e modificabilità. I suggerimenti per il fare pratico si fanno gradualmente più concreti, riducendo lo iato tra approccio teorico e proposte operative.
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