La comunità scientifica italiana si è distinta come una tra le più sensibili nel mondo occidentale all’urgenza di investigare il tema delle sfide all’ordine internazionale del post-Guerra fredda (Colombo, 2014; Parsi, 2018; Clementi et al., 2018). In tale prospettiva, la piena comprensione della spirale che sta avviluppando la Libia passa, oltre che per lo studio delle sue radici storico-antropologiche e delle mosse compiute dagli attori sul campo (Biagini 2015), anche per l’analisi della sua relazione con i mutamenti in corso sul piano sistemico. In questa sede si ipotizza che la guerra civile che sta dilaniando la Libia – un Paese strategico per la sua centralità nel Mediterraneo, il ruolo di ponte tra Africa ed Europa e il peso sugli equilibri energetici internazionali – possa essere spiegata anche come conseguenza della crisi dell’ordine internazionale e, dunque, del mutamento della grand strategy degli Stati Uniti che ne costituiscono la potenza-guida. Per far emergere più chiaramente tale dinamica, si comparerà diacronicamente la crisi contemporanea (2008-2020) con altri due periodi. Il primo è quello intercorso tra la guerra in Afghanistan e il collasso sovietico (1979-1991), che fu critico per l’ordine internazionale bipolare e portò al suo superamento. Il secondo è quello ricompreso tra la fine della Guerra fredda e l’inizio dell’ultima grande crisi economico-finanziaria (1991-2008) che, al contrario degli altri due periodi, ha rappresentato un momento di relativa stabilità per l’ordine internazionale.
Il conflitto in Libia come riflesso della crisi dell'ordine internazionale / Natalizia, G.. - (2020), pp. 135-157. - NODI.
Il conflitto in Libia come riflesso della crisi dell'ordine internazionale
G. Natalizia
2020
Abstract
La comunità scientifica italiana si è distinta come una tra le più sensibili nel mondo occidentale all’urgenza di investigare il tema delle sfide all’ordine internazionale del post-Guerra fredda (Colombo, 2014; Parsi, 2018; Clementi et al., 2018). In tale prospettiva, la piena comprensione della spirale che sta avviluppando la Libia passa, oltre che per lo studio delle sue radici storico-antropologiche e delle mosse compiute dagli attori sul campo (Biagini 2015), anche per l’analisi della sua relazione con i mutamenti in corso sul piano sistemico. In questa sede si ipotizza che la guerra civile che sta dilaniando la Libia – un Paese strategico per la sua centralità nel Mediterraneo, il ruolo di ponte tra Africa ed Europa e il peso sugli equilibri energetici internazionali – possa essere spiegata anche come conseguenza della crisi dell’ordine internazionale e, dunque, del mutamento della grand strategy degli Stati Uniti che ne costituiscono la potenza-guida. Per far emergere più chiaramente tale dinamica, si comparerà diacronicamente la crisi contemporanea (2008-2020) con altri due periodi. Il primo è quello intercorso tra la guerra in Afghanistan e il collasso sovietico (1979-1991), che fu critico per l’ordine internazionale bipolare e portò al suo superamento. Il secondo è quello ricompreso tra la fine della Guerra fredda e l’inizio dell’ultima grande crisi economico-finanziaria (1991-2008) che, al contrario degli altri due periodi, ha rappresentato un momento di relativa stabilità per l’ordine internazionale.File | Dimensione | Formato | |
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