Una delle tesi fondamentali del buddhismo antico è che non v’è coscienza individuale, ma solo una serie di molteplici singoli atti di pensiero. Di nuovo, allora, questi atti non scaturiscono dalla coscienza, come si potrebbe pensare, ma è la coscienza a essere fatta di questi atti. Perciò la coscienza è, in ultima analisi, una costruzione storica, finita, ed essa stessa un processo. E poiché dalla coscienza dipende direttamente la costruzione del soggetto, questa non può che essere una costruzione storicamente determinate e provvisoria, giacché ciò che è storico non può evidentemente produrre l’astorico. In sintesi, il senso profondo del pensiero del buddhismo antico è che l’intero soggetto ordinario, con il suo connotato di sofferenza, è un prodotto in flusso, radicalmente storico, puramente contingente. Ma se il soggetto è per sua natura storico, come potrebbero non esserlo gli enti, i quali si manifestano solo entro il suo orizzonte cosciente? Ciascun ente o fenomeno, se sottoposto a un’analisi rigorosa, risulta posto in essere da cause e condizioni, le quali a loro volta sono enti o fenomeni posti in essere da cause e condizioni, senza che si possa trovare un termine o un fondamento ultimo. Tutti gli enti sono, perciò, vuoti di un’essenza autonoma,, sono cioè prodotti radicalmente storici.
Vuoto, realtà, linguaggio: la genesi del soggetto secondo il buddhismo / Lo Turco, Bruno. - (2020), pp. 44-50. - ALLELI/RESEARCH.
Vuoto, realtà, linguaggio: la genesi del soggetto secondo il buddhismo
Lo Turco, Bruno
2020
Abstract
Una delle tesi fondamentali del buddhismo antico è che non v’è coscienza individuale, ma solo una serie di molteplici singoli atti di pensiero. Di nuovo, allora, questi atti non scaturiscono dalla coscienza, come si potrebbe pensare, ma è la coscienza a essere fatta di questi atti. Perciò la coscienza è, in ultima analisi, una costruzione storica, finita, ed essa stessa un processo. E poiché dalla coscienza dipende direttamente la costruzione del soggetto, questa non può che essere una costruzione storicamente determinate e provvisoria, giacché ciò che è storico non può evidentemente produrre l’astorico. In sintesi, il senso profondo del pensiero del buddhismo antico è che l’intero soggetto ordinario, con il suo connotato di sofferenza, è un prodotto in flusso, radicalmente storico, puramente contingente. Ma se il soggetto è per sua natura storico, come potrebbero non esserlo gli enti, i quali si manifestano solo entro il suo orizzonte cosciente? Ciascun ente o fenomeno, se sottoposto a un’analisi rigorosa, risulta posto in essere da cause e condizioni, le quali a loro volta sono enti o fenomeni posti in essere da cause e condizioni, senza che si possa trovare un termine o un fondamento ultimo. Tutti gli enti sono, perciò, vuoti di un’essenza autonoma,, sono cioè prodotti radicalmente storici.File | Dimensione | Formato | |
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