Il capitolo si propone di osservare la musica europea d’inizio Novecento, alle soglie della Grande Guerra, con uno sguardo trasversale che si poserà tanto su Vienna, Parigi e Berlino – le grandi capitali della musica europea –, quanto sulle “periferie”. Si focalizzerà l’attenzione su alcune figure “guida”: quei compositori che segnarono una svolta imprescindibile nell’esperienza della tradizione colta occidentale degli ultimi tre secoli, alimentando per diversi decenni, con le loro opere, il dibattito ermeneutico, estetico e analitico intorno alla musica. Gli sviluppi artistici coevi, il pensiero degli intellettuali, i cambiamenti politici, le mutazioni socio-economiche e gli oscuri presagi della Grande Guerra resteranno sullo sfondo della narrazione, per poi emergere a ricordare quanto la musica d’inizio Novecento sia stata imprescindibilmente legata al multiforme orizzonte di pensieri e fatti ad essa contemporanei. La scelta di raccontare questo breve pezzo di sto- ria della musica attraverso la prospettiva dei compositori deriva da diverse ragioni: perché fu proprio in quegli anni che si affermò l’idea moderna di autore – ancora oggi in voga –, la cui creazione artistica è autonoma rispetto alla produzione scientifica e a quella pratico-artigianale; per il carattere precipuo di molte delle musiche – e la natura inedita e complessa delle tecniche compositive alla base – strettamente connesso con il tentativo di sviluppare nuovi linguaggi alternativi a quello tonale, ormai logorato da secoli di vita; per la capacità degli stessi compositori di mettere anche radicalmente in discussione il ruolo dell’autore, in virtù di diversi fattori, quali la frattura del soggetto conscio da quell’inconscio operata dalla psicoanalisi, lo sviluppo delle scienze e delle tecniche, l’interconnessione tra arte e industria.
Verso una “nuova” musica. La nascita delle avanguardie musicali all’alba del Novecento / Caputo, Simone. - (2017), pp. 679-738.
Verso una “nuova” musica. La nascita delle avanguardie musicali all’alba del Novecento
Simone Caputo
2017
Abstract
Il capitolo si propone di osservare la musica europea d’inizio Novecento, alle soglie della Grande Guerra, con uno sguardo trasversale che si poserà tanto su Vienna, Parigi e Berlino – le grandi capitali della musica europea –, quanto sulle “periferie”. Si focalizzerà l’attenzione su alcune figure “guida”: quei compositori che segnarono una svolta imprescindibile nell’esperienza della tradizione colta occidentale degli ultimi tre secoli, alimentando per diversi decenni, con le loro opere, il dibattito ermeneutico, estetico e analitico intorno alla musica. Gli sviluppi artistici coevi, il pensiero degli intellettuali, i cambiamenti politici, le mutazioni socio-economiche e gli oscuri presagi della Grande Guerra resteranno sullo sfondo della narrazione, per poi emergere a ricordare quanto la musica d’inizio Novecento sia stata imprescindibilmente legata al multiforme orizzonte di pensieri e fatti ad essa contemporanei. La scelta di raccontare questo breve pezzo di sto- ria della musica attraverso la prospettiva dei compositori deriva da diverse ragioni: perché fu proprio in quegli anni che si affermò l’idea moderna di autore – ancora oggi in voga –, la cui creazione artistica è autonoma rispetto alla produzione scientifica e a quella pratico-artigianale; per il carattere precipuo di molte delle musiche – e la natura inedita e complessa delle tecniche compositive alla base – strettamente connesso con il tentativo di sviluppare nuovi linguaggi alternativi a quello tonale, ormai logorato da secoli di vita; per la capacità degli stessi compositori di mettere anche radicalmente in discussione il ruolo dell’autore, in virtù di diversi fattori, quali la frattura del soggetto conscio da quell’inconscio operata dalla psicoanalisi, lo sviluppo delle scienze e delle tecniche, l’interconnessione tra arte e industria.File | Dimensione | Formato | |
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