Dopo la difficile transizione avviata all’indomani della rivolta del 2011, che ha portato al potere il generale Abdel Fattah al-Sisi, eletto presidente della Repubblica egiziana nel 2014, l’Egitto appare oggi impegnato a ridisegnare le proprie aspirazioni geopolitiche per recuperare lo storico ruolo, ormai appannato, di principale pivot della regione mediorientale. Un’impresa non semplice, che la leadership egiziana si è posta non solo per rilanciare l’immagine del paese con i competitors regionali, facendo del Cairo nuovamente il perno dei principali accordi e intese geopolitiche, ma anche per rinsaldare la propria scricchiolante legittimità interna sulla quale pesano le continue virate autoritarie e securitarie del regime. Ed è proprio nel Mar del Levante, divenuto ormai un fondamentale game-changer geopolitico nella regione per le molteplici tensioni e instabilità politiche, economiche e socio-culturali che lo attraversano, che l’Egitto sta cercando di dirigere i propri sforzi per riconquistare il suo “posto al sole”: da una parte impegnato a proteggere i propri interessi in Libia, sostenendo le ambizioni del generale Khalifa Haftar in una guerra per procura dagli esiti incerti e pericolosi, e dall’altra a rafforzare contemporaneamente la sua posizione regionale. Partendo da questo scenario, cercheremo dunque di delineare i contorni del mosaico geopolitico e geoeconomico in cui si trova l’Egitto, analizzando nello specifico il ruolo giocato dal paese nel contesto libico e nel quadrante del Mediterraneo orientale, e mettendo in luce quanto questi due aspetti siano strettamente interdipendenti.
Il mosaico geopolitico e geoeconomico dell’Egitto nel Mediterraneo orientale: tra crisi libica e aspirazioni regionali / Melcangi, Alessia. - (2020), pp. 46-64.
Il mosaico geopolitico e geoeconomico dell’Egitto nel Mediterraneo orientale: tra crisi libica e aspirazioni regionali
Melcangi, Alessia
Primo
2020
Abstract
Dopo la difficile transizione avviata all’indomani della rivolta del 2011, che ha portato al potere il generale Abdel Fattah al-Sisi, eletto presidente della Repubblica egiziana nel 2014, l’Egitto appare oggi impegnato a ridisegnare le proprie aspirazioni geopolitiche per recuperare lo storico ruolo, ormai appannato, di principale pivot della regione mediorientale. Un’impresa non semplice, che la leadership egiziana si è posta non solo per rilanciare l’immagine del paese con i competitors regionali, facendo del Cairo nuovamente il perno dei principali accordi e intese geopolitiche, ma anche per rinsaldare la propria scricchiolante legittimità interna sulla quale pesano le continue virate autoritarie e securitarie del regime. Ed è proprio nel Mar del Levante, divenuto ormai un fondamentale game-changer geopolitico nella regione per le molteplici tensioni e instabilità politiche, economiche e socio-culturali che lo attraversano, che l’Egitto sta cercando di dirigere i propri sforzi per riconquistare il suo “posto al sole”: da una parte impegnato a proteggere i propri interessi in Libia, sostenendo le ambizioni del generale Khalifa Haftar in una guerra per procura dagli esiti incerti e pericolosi, e dall’altra a rafforzare contemporaneamente la sua posizione regionale. Partendo da questo scenario, cercheremo dunque di delineare i contorni del mosaico geopolitico e geoeconomico in cui si trova l’Egitto, analizzando nello specifico il ruolo giocato dal paese nel contesto libico e nel quadrante del Mediterraneo orientale, e mettendo in luce quanto questi due aspetti siano strettamente interdipendenti.File | Dimensione | Formato | |
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