Operando nella piena consapevolezza che l’architettura, giusta la definizione di Juan Navarro Baldeweg, è una “sezione fisicamente definita nella trama di fibre che si estendono al di là di essa”, il progetto, pur interpretando l’esigenza di una forte riconoscibilità iconica, assume i valori della continuità declinandoli sui differenti registri, materiali e immateriali, delle trame, degli spazi e degli usi. Così la pulizia stereometrica delle forme si stempera dando luogo a un ensemble che si diluisce nella ferma intenzione di costruire un ponte, non solo ideale, tra ambiti urbani diversi. In particolare tra il Parco delle Cascine che si distende a nordovest e la città a est. In effetti era questo il primo obiettivo dichiarato: rappresentare e raccontare, senza cedimenti e senza retorica, il passaggio tra il centro storico e la periferia. Ed è forse questa capacità di tenere insieme le maglie della città lasciandosi attraversare percettivamente e fisicamente e allo stesso tempo marcare la propria presenza assertiva, il valore di questo progetto evidentemente relativo e non assoluto - che vale la pena sottolineare. Insieme alla capacità di parlare (nella terra di Dante) un italiano non ostentato, chiaro e informato, raccogliendo stimoli e sollecitazioni dal mondo
Piccolo paesaggio (monumentale) fiorentino / Toppetti, Fabrizio. - (2020), pp. 57-65.
Piccolo paesaggio (monumentale) fiorentino
Fabrizio Toppetti
2020
Abstract
Operando nella piena consapevolezza che l’architettura, giusta la definizione di Juan Navarro Baldeweg, è una “sezione fisicamente definita nella trama di fibre che si estendono al di là di essa”, il progetto, pur interpretando l’esigenza di una forte riconoscibilità iconica, assume i valori della continuità declinandoli sui differenti registri, materiali e immateriali, delle trame, degli spazi e degli usi. Così la pulizia stereometrica delle forme si stempera dando luogo a un ensemble che si diluisce nella ferma intenzione di costruire un ponte, non solo ideale, tra ambiti urbani diversi. In particolare tra il Parco delle Cascine che si distende a nordovest e la città a est. In effetti era questo il primo obiettivo dichiarato: rappresentare e raccontare, senza cedimenti e senza retorica, il passaggio tra il centro storico e la periferia. Ed è forse questa capacità di tenere insieme le maglie della città lasciandosi attraversare percettivamente e fisicamente e allo stesso tempo marcare la propria presenza assertiva, il valore di questo progetto evidentemente relativo e non assoluto - che vale la pena sottolineare. Insieme alla capacità di parlare (nella terra di Dante) un italiano non ostentato, chiaro e informato, raccogliendo stimoli e sollecitazioni dal mondoFile | Dimensione | Formato | |
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