The first paying theaters are born in the seventeenth century for the smoke and diversified public. With the great statement of musical Opera this theaters move from the suburbs to the city center and become the representation of the soul of the city: its identity. Therefore in the restoration its difficult to refrain from confrontation with the strong character. The community asks respect for the identity and often design solutions result in reconstructive actions. Commonly, in fact, identity is interpreted as ‘something which is not subject to changes’. It seems, therefore, that for the restoration there is no other way than to protect the acknowledgment of spaces and grimly accepting the reconstruction of a lost form. This has happened to many important theaters in Italy. But do not just make a l’identique restoration to protect the identity of a monument. As, also, not just use modern architectures to preserve the identity of a space (although the authenticity appear to be saved). Because the identity is composed by forms and by the complex relations that are within the city.

Nel Seicento nascono i primi teatri privati con pubblico pagante, portando alla necessità sempre più sentita di aumentare la capacità delle sale e di realizzare scene sempre più complesse. Per tale ragione le scelte costruttive nel tempo andranno a determinare una sempre più precisa organizzazione di percorsi, di spazi e di accessi interni ed esterni alla sala vera e propria dello spettacolo il cui punto di arrivo è l’affermazione di una tipologia funzionale e distributiva che caratterizzerà il teatro, prima in Italia e poi in Europa, fino al XX Secolo. Parallelamente a questo processo di definizione tipologica si andarono a sviluppare anche quegli apparati tecnologici capaci di far fronte, con un crescente margine di successo, agli incidenti che sempre più spesso caratterizzavano gli spettacoli teatrali: gli incendi. Gli incendi, infatti, ancora oggi continuano a distruggere le strutture architettoniche dei teatri, sebbene in forme e momenti diversi. Le alterazioni, infatti, avvengono sia a livello della prevenzione, sia per ricostruzione “dalle ceneri”. Così la normativa, come spesso accade nell’ambito del restauro, viene agitata per ratificare trasformazioni radicali alle strutture funzionali dei teatri; mentre il nostalgico “com’era dov’era” viene sempre rispolverato per la ricomposizione delle parti decorative più legate ai sentimentalismi della perdita. Il teatro alla Scala di Milano e la Fenice di Venezia sono scelti come esempi paradigmatici di questo atteggiamento duplice e contraddittorio.

Identità del teatro nella complessità della trama urbana e il suo restauro. Alcuni esempi / Vitiello, Maria. - (2017), pp. 213-220.

Identità del teatro nella complessità della trama urbana e il suo restauro. Alcuni esempi

Vitiello, Maria
Primo
2017

Abstract

The first paying theaters are born in the seventeenth century for the smoke and diversified public. With the great statement of musical Opera this theaters move from the suburbs to the city center and become the representation of the soul of the city: its identity. Therefore in the restoration its difficult to refrain from confrontation with the strong character. The community asks respect for the identity and often design solutions result in reconstructive actions. Commonly, in fact, identity is interpreted as ‘something which is not subject to changes’. It seems, therefore, that for the restoration there is no other way than to protect the acknowledgment of spaces and grimly accepting the reconstruction of a lost form. This has happened to many important theaters in Italy. But do not just make a l’identique restoration to protect the identity of a monument. As, also, not just use modern architectures to preserve the identity of a space (although the authenticity appear to be saved). Because the identity is composed by forms and by the complex relations that are within the city.
2017
Dal teatro all'italiana alle sale cinematografiche. Questioni di storia e prospettive di valorizzazione
978-88-7140-720-3
Nel Seicento nascono i primi teatri privati con pubblico pagante, portando alla necessità sempre più sentita di aumentare la capacità delle sale e di realizzare scene sempre più complesse. Per tale ragione le scelte costruttive nel tempo andranno a determinare una sempre più precisa organizzazione di percorsi, di spazi e di accessi interni ed esterni alla sala vera e propria dello spettacolo il cui punto di arrivo è l’affermazione di una tipologia funzionale e distributiva che caratterizzerà il teatro, prima in Italia e poi in Europa, fino al XX Secolo. Parallelamente a questo processo di definizione tipologica si andarono a sviluppare anche quegli apparati tecnologici capaci di far fronte, con un crescente margine di successo, agli incidenti che sempre più spesso caratterizzavano gli spettacoli teatrali: gli incendi. Gli incendi, infatti, ancora oggi continuano a distruggere le strutture architettoniche dei teatri, sebbene in forme e momenti diversi. Le alterazioni, infatti, avvengono sia a livello della prevenzione, sia per ricostruzione “dalle ceneri”. Così la normativa, come spesso accade nell’ambito del restauro, viene agitata per ratificare trasformazioni radicali alle strutture funzionali dei teatri; mentre il nostalgico “com’era dov’era” viene sempre rispolverato per la ricomposizione delle parti decorative più legate ai sentimentalismi della perdita. Il teatro alla Scala di Milano e la Fenice di Venezia sono scelti come esempi paradigmatici di questo atteggiamento duplice e contraddittorio.
restauro; teatro scala; teatro fenice; identità
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Identità del teatro nella complessità della trama urbana e il suo restauro. Alcuni esempi / Vitiello, Maria. - (2017), pp. 213-220.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1383047
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