Il saggio si concentra su uno dei grandi dibattiti della filosofia contemporanea, quello sulla "buona volontà di comprendere". Una riflessione sulla fenomenologia del parlare - indicata da Merleau-Ponty - insegna che chi parla, si rivolge sempre a un altro per essere compreso. Questo vuol dire che il comprendere non ha nulla a che fare con la morale. Anche esseri immorali si comprendono. Il che non toglie che il comprendere inteso come accoglienza e ospitalità non debba essere un compito etico. Nella parte finale del saggio la questione si indirizza al tema della Shoah.
Zeichen als Spuren hermeneutischer Orientierung und der gute Wille zum Verstehen / DI CESARE, Donatella. - (2000), pp. 99-115.
Zeichen als Spuren hermeneutischer Orientierung und der gute Wille zum Verstehen
DI CESARE, Donatella
2000
Abstract
Il saggio si concentra su uno dei grandi dibattiti della filosofia contemporanea, quello sulla "buona volontà di comprendere". Una riflessione sulla fenomenologia del parlare - indicata da Merleau-Ponty - insegna che chi parla, si rivolge sempre a un altro per essere compreso. Questo vuol dire che il comprendere non ha nulla a che fare con la morale. Anche esseri immorali si comprendono. Il che non toglie che il comprendere inteso come accoglienza e ospitalità non debba essere un compito etico. Nella parte finale del saggio la questione si indirizza al tema della Shoah.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.