Il saggio prende in esame un capitolo della carriera di Gustavo Giovannoni sinora scarsamente analizzato dalla storiografia, che segna il suo esordio nella professione agli albori del XX secolo. Materiale archivistico inedito, rinvenuto nei fondi conservati al Centro di Studi per la Storia dell’Architettura e all’Archivio Storico Capitolino, ha permesso di ricostruire con precisione l’articolata e costante attività di progettista di edifici residenziali che Giovannoni svolge tra il 1900 e il 1913. Dalle opere inedite (villino e fabbricato Danesi ai Prati di Castello) ai palazzetti, ville e villini che l’ingegnere inserisce nei suoi curricula (Venturi, Clarini, Luzi, Modigliani, Soderini, Torlonia a Roma e Formia), il metodo progettuale di Giovannoni ricalca i principi da lui esposti nel saggio “Case civili” (1913), all’interno dell’opera “L’arte moderna del fabbricare”, della casa editrice Vallardi di Milano, dove si privilegiano gli aspetti costruttivi, distributivi, economici, di comfort e igiene e vengono poste in secondo piano “le forme architettoniche che rivestono”.
Gli edifici residenziali privati di Gustavo Giovannoni / DI MARCO, Fabrizio. - (2018), pp. 11-53.
Gli edifici residenziali privati di Gustavo Giovannoni
Di Marco Fabrizio
2018
Abstract
Il saggio prende in esame un capitolo della carriera di Gustavo Giovannoni sinora scarsamente analizzato dalla storiografia, che segna il suo esordio nella professione agli albori del XX secolo. Materiale archivistico inedito, rinvenuto nei fondi conservati al Centro di Studi per la Storia dell’Architettura e all’Archivio Storico Capitolino, ha permesso di ricostruire con precisione l’articolata e costante attività di progettista di edifici residenziali che Giovannoni svolge tra il 1900 e il 1913. Dalle opere inedite (villino e fabbricato Danesi ai Prati di Castello) ai palazzetti, ville e villini che l’ingegnere inserisce nei suoi curricula (Venturi, Clarini, Luzi, Modigliani, Soderini, Torlonia a Roma e Formia), il metodo progettuale di Giovannoni ricalca i principi da lui esposti nel saggio “Case civili” (1913), all’interno dell’opera “L’arte moderna del fabbricare”, della casa editrice Vallardi di Milano, dove si privilegiano gli aspetti costruttivi, distributivi, economici, di comfort e igiene e vengono poste in secondo piano “le forme architettoniche che rivestono”.File | Dimensione | Formato | |
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