L’esaltazione smodata della qualità espressiva, quale valore prioritario (se non unico) dell’architettura odierna, riduce la complessa opera dell’architetto ad una mera produzione di immagini, di loghi o, al massimo, di pezzi di design. L’edificio assume un valore oggettuale, che occulta la rete delle relazioni su cui, storicamente, si fonda l’architettura. Ciò a detrimento del controllo dei complessi rapporti che, soprattutto oggi, regolano il progetto, e della qualità dello spazio –vero soggetto dell’architettura- spesso ridotto oggi a una connotazione meramente scenografica.
Contro la creazione. L’architetto come interprete / Monaco, Antonello. - (2011), pp. 75-78.
Contro la creazione. L’architetto come interprete
Antonello Monaco
2011
Abstract
L’esaltazione smodata della qualità espressiva, quale valore prioritario (se non unico) dell’architettura odierna, riduce la complessa opera dell’architetto ad una mera produzione di immagini, di loghi o, al massimo, di pezzi di design. L’edificio assume un valore oggettuale, che occulta la rete delle relazioni su cui, storicamente, si fonda l’architettura. Ciò a detrimento del controllo dei complessi rapporti che, soprattutto oggi, regolano il progetto, e della qualità dello spazio –vero soggetto dell’architettura- spesso ridotto oggi a una connotazione meramente scenografica.File | Dimensione | Formato | |
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