Il destino di ogni lingua è strettamente collegato a quello della comunità che la usa come lingua madre. Di conseguenza una comunità linguistica di successo ha una lingua di successo. L’aumento dei processi di globalizzazione rappresenta un dato di fatto, le conseguenze dei cambiamenti culturali accelerati sono facilmente osservabili ovunque. Le lingue si diversificano tra di loro non per quanto riguarda la loro qualità strutturale, bensì per quanto concerne le loro possibilità, dipendenti dalla loro situazione geopolitica. I cambiamenti che avvengono nella vita di una certa comunità linguistica portano a cambiamenti nella situazione geopolitica della lingua parlata da quella comunità e questi cambiamenti influenzano poi l’uso linguistico, la competenza linguistica dei parlanti, l’immagine che hanno e il valore che danno i parlanti della propria lingua e in definitiva influenzano la lingua stessa. Le lingue vengono mantenute e sostenute dai loro parlanti. Al mercato generale “globalizzato” delle lingue la merce più quotata è rappresentata dalle lingue il prestigio geopolitico delle quali è alto e sono quindi utilizzate da comunità di parlanti estese e di successo. Le culture e le lingue “piccole” risultano essere più deboli, funzionano soltanto nel loro ambito interno, ristretto, sono escluse dal mercato globale e destano un interesse relativo anche a livello regionale. In queste condizioni ci vorrà una forte motivazione sia a livello di attaccamento, di sentimenti, sia razionale per far sopravvivere la lingua madre di una comunità. Lo studio presenta la situazione attuale creatasi in Ungheria per quanto riguarda il rapporto esistente tra lingua standard e dialetti. Osserviamo un’Ungheria che da un alto deve raccogliere la sfida della globalizzazione inflittale dalla Comunità Europea di cui fa parte ormai da 8 anni e all’interno della quale la stessa lingua standard del paese risulta essere una lingua “minore”, e dall’altro un’Ungheria dove tra lingua standard e dialetti ci sono sempre state differenze relative, non tali da compromettere la reciproca comprensione. Questo quadro non è certamente a favore dei dialetti. Quali possono essere dunque gli spazi di sopravvivenza dei dialetti ungheresi, quali le loro forme di resistenza?
Le forme di resistenza dei dialetti ungheresi / Rózsavölgyi, Edit. - (2013), pp. 79-87.
Le forme di resistenza dei dialetti ungheresi
RÓZSAVÖLGYI, Edit
2013
Abstract
Il destino di ogni lingua è strettamente collegato a quello della comunità che la usa come lingua madre. Di conseguenza una comunità linguistica di successo ha una lingua di successo. L’aumento dei processi di globalizzazione rappresenta un dato di fatto, le conseguenze dei cambiamenti culturali accelerati sono facilmente osservabili ovunque. Le lingue si diversificano tra di loro non per quanto riguarda la loro qualità strutturale, bensì per quanto concerne le loro possibilità, dipendenti dalla loro situazione geopolitica. I cambiamenti che avvengono nella vita di una certa comunità linguistica portano a cambiamenti nella situazione geopolitica della lingua parlata da quella comunità e questi cambiamenti influenzano poi l’uso linguistico, la competenza linguistica dei parlanti, l’immagine che hanno e il valore che danno i parlanti della propria lingua e in definitiva influenzano la lingua stessa. Le lingue vengono mantenute e sostenute dai loro parlanti. Al mercato generale “globalizzato” delle lingue la merce più quotata è rappresentata dalle lingue il prestigio geopolitico delle quali è alto e sono quindi utilizzate da comunità di parlanti estese e di successo. Le culture e le lingue “piccole” risultano essere più deboli, funzionano soltanto nel loro ambito interno, ristretto, sono escluse dal mercato globale e destano un interesse relativo anche a livello regionale. In queste condizioni ci vorrà una forte motivazione sia a livello di attaccamento, di sentimenti, sia razionale per far sopravvivere la lingua madre di una comunità. Lo studio presenta la situazione attuale creatasi in Ungheria per quanto riguarda il rapporto esistente tra lingua standard e dialetti. Osserviamo un’Ungheria che da un alto deve raccogliere la sfida della globalizzazione inflittale dalla Comunità Europea di cui fa parte ormai da 8 anni e all’interno della quale la stessa lingua standard del paese risulta essere una lingua “minore”, e dall’altro un’Ungheria dove tra lingua standard e dialetti ci sono sempre state differenze relative, non tali da compromettere la reciproca comprensione. Questo quadro non è certamente a favore dei dialetti. Quali possono essere dunque gli spazi di sopravvivenza dei dialetti ungheresi, quali le loro forme di resistenza?File | Dimensione | Formato | |
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