Questo lavoro si propone di comparare italiano e ungherese riguardo alla definizione linguistica dello spazio. Si tratta di un ambito della grammatica in cui le due lingue mostrano differenze molto accentuate e profonde, e quindi interessante per la linguistica generale, e non secondariamente per mirare in maniera più efficace la riflessione grammaticale in attività didattiche. Dal punto di vista teorico il mio obiettivo era quello di investigare su come e fino a che punto i confini della tipologia linguistica dal carattere fondamentalmente strutturale possano essere allargati con l’atteggiamento funzionale del cognitivismo nell’ambito di una disciplina nuova, la tipologia semantica (semantic typology), sviluppatasi essenzialmente negli ultimi vent’anni. Dal punto di vista pratico, il confronto dei linguaggi spaziali ungherese e italiano nell’ambito della tipologia semantica rende possibile avanzare delle proposte concernenti le strategie applicabili nel campo della glottodidattica ad apprendenti che studiano le due lingue come lingua straniera in un percorso di studio che tenga conto degli studi prodotti. Ho evidenziato chiaramente come tutte le strutture linguistiche coinvolte nell’espressione delle relazioni spaziali statiche e dinamiche si ricollegano sia a livello formale sia a quello semantico. La presentazione delle principali linee di cambiamento linguistico (storico) può facilitare e spiegare le correlazioni esistenti tra i mezzi formali che veicolano significati di spazio. Il concetto di cambiamento linguistico non è legato alla diacronia. Nelle varie classificazioni e categorizzazioni conviene operare con il concetto di continuum, interpretato sia diacronicamente che sincronicamente: diacronicamente come processo di mutamento linguistico attraverso il quale elementi lessicali assumono col tempo valori e funzioni propri di elementi grammaticali; sincronicamente come categorizzazione scalare e non discreta di costituenti locativi di provenienza morfologica non verbale, classificazione che permette di postulare categorie intermedie, a vario grado di grammaticalizzazione e senza confini netti.

A magyar és az olasz téri nyelv grammatikája a magyar mint idegen nyelv szemszögéből 'La grammatica delle espressioni dei riferimenti spaziali in ungherese e in italiano dal punto di vista dell’ungherese/italiano come lingua straniera' / Rózsavölgyi, Edit. - (2017).

A magyar és az olasz téri nyelv grammatikája a magyar mint idegen nyelv szemszögéből 'La grammatica delle espressioni dei riferimenti spaziali in ungherese e in italiano dal punto di vista dell’ungherese/italiano come lingua straniera'

RÓZSAVÖLGYI, EDIT
2017

Abstract

Questo lavoro si propone di comparare italiano e ungherese riguardo alla definizione linguistica dello spazio. Si tratta di un ambito della grammatica in cui le due lingue mostrano differenze molto accentuate e profonde, e quindi interessante per la linguistica generale, e non secondariamente per mirare in maniera più efficace la riflessione grammaticale in attività didattiche. Dal punto di vista teorico il mio obiettivo era quello di investigare su come e fino a che punto i confini della tipologia linguistica dal carattere fondamentalmente strutturale possano essere allargati con l’atteggiamento funzionale del cognitivismo nell’ambito di una disciplina nuova, la tipologia semantica (semantic typology), sviluppatasi essenzialmente negli ultimi vent’anni. Dal punto di vista pratico, il confronto dei linguaggi spaziali ungherese e italiano nell’ambito della tipologia semantica rende possibile avanzare delle proposte concernenti le strategie applicabili nel campo della glottodidattica ad apprendenti che studiano le due lingue come lingua straniera in un percorso di studio che tenga conto degli studi prodotti. Ho evidenziato chiaramente come tutte le strutture linguistiche coinvolte nell’espressione delle relazioni spaziali statiche e dinamiche si ricollegano sia a livello formale sia a quello semantico. La presentazione delle principali linee di cambiamento linguistico (storico) può facilitare e spiegare le correlazioni esistenti tra i mezzi formali che veicolano significati di spazio. Il concetto di cambiamento linguistico non è legato alla diacronia. Nelle varie classificazioni e categorizzazioni conviene operare con il concetto di continuum, interpretato sia diacronicamente che sincronicamente: diacronicamente come processo di mutamento linguistico attraverso il quale elementi lessicali assumono col tempo valori e funzioni propri di elementi grammaticali; sincronicamente come categorizzazione scalare e non discreta di costituenti locativi di provenienza morfologica non verbale, classificazione che permette di postulare categorie intermedie, a vario grado di grammaticalizzazione e senza confini netti.
2017
978-963-429-180-0
tipologia semantica ; espressioni dei riferimenti spaziali ; ungherese e italiano
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
A magyar és az olasz téri nyelv grammatikája a magyar mint idegen nyelv szemszögéből 'La grammatica delle espressioni dei riferimenti spaziali in ungherese e in italiano dal punto di vista dell’ungherese/italiano come lingua straniera' / Rózsavölgyi, Edit. - (2017).
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