Numerosi sono stati (e sono tuttora) gli sviluppi e le applicazioni del modello interpretativo utilizzato da Norbert Elias ne 'Il processo di civilizzazione'. Tra gli altri, Cas Wouters, altro pilastro, al pari del già citato Goudsblom, della scuola eliasiana olandese, approfondisce il tema della informalizzazione dei comportamenti prevalsa nel mondo occidentale a partire dagli anni Sessanta in Europa e in America – dal darsi del tu alla libertà sessuale, all'adozione di stili espressivi, ai vari livelli, di segno anticonformista –, un fenomeno apparentemente interpretabile come un'inversione della tendenza all'autorepressione conseguente al processo di civilizzazione (Wouters, 1986). Di contro, come è stato opportunamente argomentato, Wouters ritiene, al pari di Elias, che l'ondata di tolleranza e informalizzazione – da molti interpretata come allentamento dell'autocontrollo, crollo dei valori tradizionali, ritorno ad una sorta di primitivismo contrario ad ogni repressione, lassismo morale –nasconda, a ben vedere, un fenomeno di segno opposto: “è proprio l'avanzata generale del processo di civilizzazione, che significa anche democratizzazione crescente, ciò che spiega il fatto che siano diminuite le differenze di potere fra genitori e figli, fra insegnanti e allievi, fra livelli un tempo gerarchicamente ordinati del mondo del lavoro. Agire in un clima di crescente democratizzazione richiede maggiore flessibilità di condotta, maggiore capacità di cogliere sfumature un tempo inesistenti; richiede, in realtà, un maggiore e più continuo, non certo un minore esercizio dell'autocontrollo” (Tabboni, 1993: 272).
"Il processo di civilizzazione" di Norbert Elias. Alcune riflessioni / Antonini, Erica. - (2019). (Intervento presentato al convegno Seminario Internazionale e interdisciplinare - 'History, Global Identities and new Civilizations' tenutosi a Palazzo Feltrinelli, Gargnano del Garda, Italy).
"Il processo di civilizzazione" di Norbert Elias. Alcune riflessioni
Antonini Erica
2019
Abstract
Numerosi sono stati (e sono tuttora) gli sviluppi e le applicazioni del modello interpretativo utilizzato da Norbert Elias ne 'Il processo di civilizzazione'. Tra gli altri, Cas Wouters, altro pilastro, al pari del già citato Goudsblom, della scuola eliasiana olandese, approfondisce il tema della informalizzazione dei comportamenti prevalsa nel mondo occidentale a partire dagli anni Sessanta in Europa e in America – dal darsi del tu alla libertà sessuale, all'adozione di stili espressivi, ai vari livelli, di segno anticonformista –, un fenomeno apparentemente interpretabile come un'inversione della tendenza all'autorepressione conseguente al processo di civilizzazione (Wouters, 1986). Di contro, come è stato opportunamente argomentato, Wouters ritiene, al pari di Elias, che l'ondata di tolleranza e informalizzazione – da molti interpretata come allentamento dell'autocontrollo, crollo dei valori tradizionali, ritorno ad una sorta di primitivismo contrario ad ogni repressione, lassismo morale –nasconda, a ben vedere, un fenomeno di segno opposto: “è proprio l'avanzata generale del processo di civilizzazione, che significa anche democratizzazione crescente, ciò che spiega il fatto che siano diminuite le differenze di potere fra genitori e figli, fra insegnanti e allievi, fra livelli un tempo gerarchicamente ordinati del mondo del lavoro. Agire in un clima di crescente democratizzazione richiede maggiore flessibilità di condotta, maggiore capacità di cogliere sfumature un tempo inesistenti; richiede, in realtà, un maggiore e più continuo, non certo un minore esercizio dell'autocontrollo” (Tabboni, 1993: 272).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.