Alla ricerca dello spettatore perduto

Il testo considera la posizione dello spettatore in antica Grecia tra V e IV secolo A.C. Anche se sembra che l’interesse per il ruolo del pubblico teatrale appartiene ai nostri tempi, una più profonda lettura delle Rane di Aristofane rivela che lo spettatore teatrale era da sempre nel centro della scrittura per e sul teatro. In tutte le sue commedie, Aristofane si rivolgeva direttamente al pubblico della sua epoca, perché lui gli considerava non tanto una semplice aggregazione delle persone, quanto un “corpo di pensiero e desiderio”. Dall’altro lato, il suo pubblico era un corpo collettivo che non osservava passivamente lo spettacolo ma che partecipava la vita culturale e l’educazione morale. Il pubblico costantemente chiamava in causa e confrontava i problemi di “rappresentazione, repressione, alterità, politica dell’inconscio, ideologia e potere,” insieme con i problemi sociali e politici di polis.