Dove si situa l’ascolto del Bello musicale nell’universo dantesco della Commedia? Quali sono le premesse storiche, culturali e filosofiche che sottintendono l’estetica del Poeta? Che ruolo svolge la musica nell’itinerario di Dante, pellegrino verso Dio? A queste ed altre domande l’autore cerca di dare delle risposte nei quattro capitoli in cui è articolata la trattazione. Mentre nella Cathédrale parigina echeggiano ancora gli organa di Perotino, i due teologi Tommaso d’Aquino e Bonaventura da Bagnoregio svolgono regolarmente le loro lezioni a pochi passi da Notre-Dame, presso una giovane Sorbona. È proprio in queste aule che il Dottore Angelico e il Dottore Serafico approfondiscono la problematica relativa ai trascendentali e al ruolo spettante al pulchrum — quindi all’estetica — all’interno della speculazione scolastica. A fungere da sintesi tra il pensiero razionalista dell’Aquinate e quello mistico ed estatico della scuola francescana sarà proprio Dante il quale, affidando alla musica un originale rilievo teologico, percorrerà un itinerario che lo porterà alla piena facoltà dei propri sensi e alla conseguente ebbrezza ineffabile dell’excessus mentis.
Il canto di Dante / Macinanti, Matteo. - (2019), pp. 1-168.
Il canto di Dante
MACINANTI, MATTEO
2019
Abstract
Dove si situa l’ascolto del Bello musicale nell’universo dantesco della Commedia? Quali sono le premesse storiche, culturali e filosofiche che sottintendono l’estetica del Poeta? Che ruolo svolge la musica nell’itinerario di Dante, pellegrino verso Dio? A queste ed altre domande l’autore cerca di dare delle risposte nei quattro capitoli in cui è articolata la trattazione. Mentre nella Cathédrale parigina echeggiano ancora gli organa di Perotino, i due teologi Tommaso d’Aquino e Bonaventura da Bagnoregio svolgono regolarmente le loro lezioni a pochi passi da Notre-Dame, presso una giovane Sorbona. È proprio in queste aule che il Dottore Angelico e il Dottore Serafico approfondiscono la problematica relativa ai trascendentali e al ruolo spettante al pulchrum — quindi all’estetica — all’interno della speculazione scolastica. A fungere da sintesi tra il pensiero razionalista dell’Aquinate e quello mistico ed estatico della scuola francescana sarà proprio Dante il quale, affidando alla musica un originale rilievo teologico, percorrerà un itinerario che lo porterà alla piena facoltà dei propri sensi e alla conseguente ebbrezza ineffabile dell’excessus mentis.File | Dimensione | Formato | |
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