“Vi è acrobatica ovunque si tratti di far apparire l’impossibile come un facile esercizio”: così il filosofo tedesco Peter Sloterdijk in un libro del 2009, Devi cambiare la tua vita. Il concetto di acrobatica e quello a esso sotteso di “antropotecnica” si adattano bene al profilo intellettuale dell’artista delle avanguardie storiche, la cui intrinseca performatività si configura in tal senso come un esercizio ascetico di “acrobatica” estetica e spirituale, di rischiosa realizzazione di un progetto complessivo di rifondazione del proprio ruolo. Tra provocatori richiami all’antico e vertiginose prospettive sul futuro, tra macchina e uomo, tra spirito e tecnica, l’uomo nuovo del primo Novecento è al centro di questo volume, che offre così una prospettiva innovativa sulle avanguardie storiche (dada, espressionismo, futurismo, surrealismo) e considera quello avanguardistico come il “gesto assoluto” di artisti che sulla scena volevano rifondare il mondo e la propria esistenza.
ACROBATI DEL FUTURO. L’uomo nuovo delle avanguardie storiche / Guerra, Gabriele. - (2020), pp. 7-12.
ACROBATI DEL FUTURO. L’uomo nuovo delle avanguardie storiche
Gabriele Guerra
2020
Abstract
“Vi è acrobatica ovunque si tratti di far apparire l’impossibile come un facile esercizio”: così il filosofo tedesco Peter Sloterdijk in un libro del 2009, Devi cambiare la tua vita. Il concetto di acrobatica e quello a esso sotteso di “antropotecnica” si adattano bene al profilo intellettuale dell’artista delle avanguardie storiche, la cui intrinseca performatività si configura in tal senso come un esercizio ascetico di “acrobatica” estetica e spirituale, di rischiosa realizzazione di un progetto complessivo di rifondazione del proprio ruolo. Tra provocatori richiami all’antico e vertiginose prospettive sul futuro, tra macchina e uomo, tra spirito e tecnica, l’uomo nuovo del primo Novecento è al centro di questo volume, che offre così una prospettiva innovativa sulle avanguardie storiche (dada, espressionismo, futurismo, surrealismo) e considera quello avanguardistico come il “gesto assoluto” di artisti che sulla scena volevano rifondare il mondo e la propria esistenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.