Negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente il numero di tecnologie digitali progettate per monitorare bisogni e pratiche quotidiane legate allo stile di vita e al benessere individuale. Tra queste tecnologie troviamo le App, programmi leggeri installabili e utilizzabili attraverso dispositivi mobili, quali Smartphone e device indossabili, che permettono di tenere traccia di un’enorme quantità di aspetti: dal fitness alla perdita di peso, dalle spese quotidiane ai pasti giornalieri, dalla vita sessuale a quella riproduttiva, dalla qualità del sonno alle malattie croniche. Questi dispositivi, che in letteratura sono definiti “tecnologie di self-tracking”, possono essere distinti in due tipologie, i cui confini restano comunque ambivalenti e non definiti: «fitness apps» e «medical apps». Le app per il fitness, come ad esempio FitBit o Runtastic, sono usate per monitorare e trasformare in statistiche e grafici di andamento le performance e le condizioni fisiche personali. Le medical apps, invece, sono progettate con l’intento di tenere sotto controllo sintomi e patologie mentali al fine di prevenire o trattare vere e proprie patologie. I programmi internazionali di eHealth sottolineano come queste tecnologie possano contribuire a rendere la medicina e i servizi sanitari maggiormente personalizzabili, rendendo i cittadini sempre più responsabili nei processi di controllo e gestione della salute individuale. In particolare, le tecnologie di automonitoraggio stanno riconfigurando le pratiche di gestione e controllo del nostro corpo, il quale, scomposto in flussi di dati digitali, è reso visualizzabile attraverso tabelle e grafici. Allo stesso tempo, i dati digitali prodotti contribuiscono ad alimentare l’immensa mole di Big-data, che può essere usata da case farmaceutiche, da governi e centri di ricerca per analizzare e orienta-re, di conseguenza, scelte e stili di vita dei cittadini. La sociologia della salute inizia ad interrogarsi rispetto al vasto ventaglio di questioni che emergono dalle trasformazioni tecniche e scientifiche che la scienza medica si trova ad affrontare. In particolare, si usa il termine mobile Health per far riferimento al processo di personalizzazione dei servizi sanitari che puntano allo sviluppo di pratiche di controllo e di auto-gestione del proprio Sé attraverso dispositivi tecnologici, orientate ad incrementare l’empowerment individuale.

Biomedicalizzare la sindrome premestruale: come le app preiscrivono conoscenze e corpi / Zampino, Letizia. - (2020), pp. 99-113.

Biomedicalizzare la sindrome premestruale: come le app preiscrivono conoscenze e corpi

Letizia Zampino
2020

Abstract

Negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente il numero di tecnologie digitali progettate per monitorare bisogni e pratiche quotidiane legate allo stile di vita e al benessere individuale. Tra queste tecnologie troviamo le App, programmi leggeri installabili e utilizzabili attraverso dispositivi mobili, quali Smartphone e device indossabili, che permettono di tenere traccia di un’enorme quantità di aspetti: dal fitness alla perdita di peso, dalle spese quotidiane ai pasti giornalieri, dalla vita sessuale a quella riproduttiva, dalla qualità del sonno alle malattie croniche. Questi dispositivi, che in letteratura sono definiti “tecnologie di self-tracking”, possono essere distinti in due tipologie, i cui confini restano comunque ambivalenti e non definiti: «fitness apps» e «medical apps». Le app per il fitness, come ad esempio FitBit o Runtastic, sono usate per monitorare e trasformare in statistiche e grafici di andamento le performance e le condizioni fisiche personali. Le medical apps, invece, sono progettate con l’intento di tenere sotto controllo sintomi e patologie mentali al fine di prevenire o trattare vere e proprie patologie. I programmi internazionali di eHealth sottolineano come queste tecnologie possano contribuire a rendere la medicina e i servizi sanitari maggiormente personalizzabili, rendendo i cittadini sempre più responsabili nei processi di controllo e gestione della salute individuale. In particolare, le tecnologie di automonitoraggio stanno riconfigurando le pratiche di gestione e controllo del nostro corpo, il quale, scomposto in flussi di dati digitali, è reso visualizzabile attraverso tabelle e grafici. Allo stesso tempo, i dati digitali prodotti contribuiscono ad alimentare l’immensa mole di Big-data, che può essere usata da case farmaceutiche, da governi e centri di ricerca per analizzare e orienta-re, di conseguenza, scelte e stili di vita dei cittadini. La sociologia della salute inizia ad interrogarsi rispetto al vasto ventaglio di questioni che emergono dalle trasformazioni tecniche e scientifiche che la scienza medica si trova ad affrontare. In particolare, si usa il termine mobile Health per far riferimento al processo di personalizzazione dei servizi sanitari che puntano allo sviluppo di pratiche di controllo e di auto-gestione del proprio Sé attraverso dispositivi tecnologici, orientate ad incrementare l’empowerment individuale.
2020
Interferenze digitali. Prospettive sociologiche su tecnologie, biomedicina e identità di genere
978-88-917-9109-2
Self-tracking; Knowledge; Embodiment; Script
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Biomedicalizzare la sindrome premestruale: come le app preiscrivono conoscenze e corpi / Zampino, Letizia. - (2020), pp. 99-113.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1353888
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