In ancient Cultures, childhood –whatever the time frame assigned– is characterized as a border territory between non-being and being, between a still "formless" individual and a fully "formed" adult. This is a transition area, in which one remains for a certain time, but where might not even enter. In fact, the alternative between acceptance and refusal is preliminary. Each other are rooted in their own sacred tradition, from which inclusion and exclusion procedures originate. These are generally strongly ritualized and connected with extra-human entities, responsible for controlling specific spheres of existence. Rites and practices are more and more rigid and codified, as it happens in the Christian context, determining the spread of complex anthropological and theological reflections. Moreover, child, because is perceived in relation with extra-human beings, in some cases is set to be the medium between two worlds, both in the exercise of ritual functions generally precluded to adults, as by making himself "significant" of messages that only divinatory practice will be able to decode. The volume is the result of a fruitful collaboration between different specialists for disciplinary fields, cultural sectors and chronological periods. The theme of childhood is investigated, in a chronological span ranging from the third millennium BC. to the VI century, using, with a historical-religious perspective, sources of different types (archaeological, literary, philological, administrative, lexical, juridical).

Nelle culture antiche, l’infanzia, quale che sia l’arco cronologico ad essa assegnato, si configura come un territorio di confine fra il non essere e l’essere, fra l’individuo ancora “informe” e l’adulto pienamente “formato”, una zona di passaggio, nella quale si permane per un certo tempo, ma in cui si potrebbe anche non entrare. Risulta, infatti, preliminare l’alternativa fra accettazione e rifiuto. Un’alternativa che trova fondamento nella tradizione sacrale di appartenenza e dà origine a procedure di inclusione ed esclusione, per lo più fortemente ritualizzate e connesse con entità extraumane, preposte al controllo di specifiche sfere dell’esistenza. Riti e pratiche si codificano così sempre più rigidamente e talvolta, come avviene in ambito cristiano, determinano l’emergere di complesse riflessioni di ordine antropologico e teologico. Il bambino, inoltre, proprio perché percepito in rapporto con l’alterità extraumana, viene in alcuni casi chiamato a farsi tramite fra due mondi, sia nell’esercizio di funzioni rituali generalmente precluse agli adulti, sia facendosi egli stesso “significante” di messaggi che solo la pratica divinatoria potrà decodificare. Il volume, che vede la collaborazione di specialisti di ambiti disciplinari, culturali e cronologici molto diversificati, indaga il tema lungo un arco cronologico che va dal terzo millennio a.C. al VI s. d.C., in prospettiva storico-religiosa, prestando specifica attenzione ad aspetti archeologici e letterari, filologici e lessicali, amministrativi e normativi, e più generalmente storici.

Liminalità infantili / Capomacchia, Anna Maria Gloria; Zocca, Elena. - In: HENOCH. - ISSN 0393-6805. - (2019), pp. 1-139.

Liminalità infantili

capomacchia, Anna Maria Gloria;zocca, elena
2019

Abstract

In ancient Cultures, childhood –whatever the time frame assigned– is characterized as a border territory between non-being and being, between a still "formless" individual and a fully "formed" adult. This is a transition area, in which one remains for a certain time, but where might not even enter. In fact, the alternative between acceptance and refusal is preliminary. Each other are rooted in their own sacred tradition, from which inclusion and exclusion procedures originate. These are generally strongly ritualized and connected with extra-human entities, responsible for controlling specific spheres of existence. Rites and practices are more and more rigid and codified, as it happens in the Christian context, determining the spread of complex anthropological and theological reflections. Moreover, child, because is perceived in relation with extra-human beings, in some cases is set to be the medium between two worlds, both in the exercise of ritual functions generally precluded to adults, as by making himself "significant" of messages that only divinatory practice will be able to decode. The volume is the result of a fruitful collaboration between different specialists for disciplinary fields, cultural sectors and chronological periods. The theme of childhood is investigated, in a chronological span ranging from the third millennium BC. to the VI century, using, with a historical-religious perspective, sources of different types (archaeological, literary, philological, administrative, lexical, juridical).
2019
Nelle culture antiche, l’infanzia, quale che sia l’arco cronologico ad essa assegnato, si configura come un territorio di confine fra il non essere e l’essere, fra l’individuo ancora “informe” e l’adulto pienamente “formato”, una zona di passaggio, nella quale si permane per un certo tempo, ma in cui si potrebbe anche non entrare. Risulta, infatti, preliminare l’alternativa fra accettazione e rifiuto. Un’alternativa che trova fondamento nella tradizione sacrale di appartenenza e dà origine a procedure di inclusione ed esclusione, per lo più fortemente ritualizzate e connesse con entità extraumane, preposte al controllo di specifiche sfere dell’esistenza. Riti e pratiche si codificano così sempre più rigidamente e talvolta, come avviene in ambito cristiano, determinano l’emergere di complesse riflessioni di ordine antropologico e teologico. Il bambino, inoltre, proprio perché percepito in rapporto con l’alterità extraumana, viene in alcuni casi chiamato a farsi tramite fra due mondi, sia nell’esercizio di funzioni rituali generalmente precluse agli adulti, sia facendosi egli stesso “significante” di messaggi che solo la pratica divinatoria potrà decodificare. Il volume, che vede la collaborazione di specialisti di ambiti disciplinari, culturali e cronologici molto diversificati, indaga il tema lungo un arco cronologico che va dal terzo millennio a.C. al VI s. d.C., in prospettiva storico-religiosa, prestando specifica attenzione ad aspetti archeologici e letterari, filologici e lessicali, amministrativi e normativi, e più generalmente storici.
Childhood; Liminality; Ancient cultures; inclusion and exclusion procedures
Capomacchia, Anna Maria Gloria; Zocca, Elena
06 Curatela::06a Curatela
Liminalità infantili / Capomacchia, Anna Maria Gloria; Zocca, Elena. - In: HENOCH. - ISSN 0393-6805. - (2019), pp. 1-139.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1353788
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