Il testo propone una ricognizione analitica sulla tipologia del museo, indagata con il supporto grafico di quattro tavole comparative di piante di musei (in scala 1/2000), che rendono possibile un loro immediato confronto tipologico. Le quattro tavole riguardano: i musei storici, i musei a pianta centrale, i musei a pianta longitudinale, i musei in contesti architettonici preesistenti. Il testo sviluppa un itinerario storico-tipologico che, partendo dalla Galleria degli Uffizi, arriva fino alle più recenti realizzazioni del Museo di Arte Romana a Merida, di Rafael Moneo, e della Ménil Collection a Houston, di Renzo Piano, passando per i progetti moderni ormai “classici” del Musée à croissance illimitée, di Le Corbusier, del Solomon R. Guggenheim Museum di New York, di Frank Lloyd Wright, e della Neue Nationalgalerie di Berlino, di Mies van der Rohe. La tesi che si vuole avvalorare vede nell’edificio museale una struttura “aperta” e dinamica, che accoglie le espressioni più elevate prodotte dall’uomo nel suo incessante progredire storico, materializzandone l’aspirazione a sopravvivere alla fugacità del tempo e degli eventi.
La pianta. Modificazioni planimetriche / Monaco, A. - (2008), pp. 50-55.
La pianta. Modificazioni planimetriche
MONACO A
2008
Abstract
Il testo propone una ricognizione analitica sulla tipologia del museo, indagata con il supporto grafico di quattro tavole comparative di piante di musei (in scala 1/2000), che rendono possibile un loro immediato confronto tipologico. Le quattro tavole riguardano: i musei storici, i musei a pianta centrale, i musei a pianta longitudinale, i musei in contesti architettonici preesistenti. Il testo sviluppa un itinerario storico-tipologico che, partendo dalla Galleria degli Uffizi, arriva fino alle più recenti realizzazioni del Museo di Arte Romana a Merida, di Rafael Moneo, e della Ménil Collection a Houston, di Renzo Piano, passando per i progetti moderni ormai “classici” del Musée à croissance illimitée, di Le Corbusier, del Solomon R. Guggenheim Museum di New York, di Frank Lloyd Wright, e della Neue Nationalgalerie di Berlino, di Mies van der Rohe. La tesi che si vuole avvalorare vede nell’edificio museale una struttura “aperta” e dinamica, che accoglie le espressioni più elevate prodotte dall’uomo nel suo incessante progredire storico, materializzandone l’aspirazione a sopravvivere alla fugacità del tempo e degli eventi.File | Dimensione | Formato | |
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