Gerard Unger è di fatto uno dei più influenti type designer della nostra epoca. Nella progettazione dell'identità visiva di Aiap Design Per, International Graphic Design Week, abbiamo da subito deciso di usare il Capitolium, carattere da lui progettato appositamente per il Giubileo del 2000 ma poi in sostanza non utilizzato in occasione della celebrazione. Negli anni successivi Unger decise di apportarvi alcune modifiche, adattandolo in modo particolare alla stampa per i quotidiani, ed oggi il carattere è adoperato in vari progetti editoriali. Aiap Design Per ci sembrava l'occasione giusta per far tornare 'a casa' il Capitolium, non solo per la qualità del disegno e per la relazione formale che lo lega alla città di Roma, ma anche come esempio di recupero di un progetto di valore che non ha avuto la considerazione che avrebbe meritato. /////// Culture visibili, ovvero spazi fisici e virtuali generati dalla stratificazione di storie, dall’accumulazione di significazioni e progetti, che diventano luoghi ideali in cui leggere e interpretare, in un continuo sistema dialettico, la memoria, le narrazioni, i percorsi, gli scenari futuri dei territori, di coloro che li abitano e del loro modo di comunicare. Se le città invisibili erano luoghi immaginari ed evocativi, metafore della realtà, le città visibili e con esse le loro culture, sempre più a rischio di divenire invisibili, sono luoghi tangibili, concreti, spesso territori fragili e permeabili dove la comunicazione svolge un ruolo determinante. Lo strumento per indagare le culture visibili diviene il design della comunicazione visiva, vero tessuto connettivo tra i molteplici e differenti spazi di un territorio, che dà voce e immagine, crea e valorizza identità e risorse locali, servizi, istituzioni, aziende, ridando centralità al ruolo del designer, figura in grado di generare sviluppo e contribuire al miglioramento della qualità della vita. Quel ruolo che necessita di essere ripensato e riposizionato, alla luce di una profonda e continua trasformazione dell’area disciplinare, e con essa dell’attività professionale e degli ambiti di riferimento a essa collegati. Quel ruolo capace di creare relazioni e dialogare con committenti, sistemi produttivi artigianali e industriali, fruitori e destinatari finali, come avvenne a partire dagli anni Settanta con la grafica di pubblica utilità che definì modelli del linguaggio visivo tra pubblico e privato in un processo democratico di dialogo divenuto inarrestabile ma che richiede anch’esso oggi un profondo ripensamento e riposizionamento. AIAP DESIGN PER, International Graphic Design Week, organizzata dall’Associazione italiana design della comunicazione visiva, si svolgerà nel 2017 a Roma, nella città che per storia, cultura, estensione, popolazione e ruolo strategico, politico e simbolico ha una assoluta centralità nel panorama nazionale ed è, oltre che capitale d’Italia, per antonomasia la Città, scenario ideale per le Culture visive di cui ci occuperemo. Roma diventa il territorio sul quale riflettere e dibattere, analizzare e confrontare contesti, dinamiche, linguaggi e pratiche. Un luogo da utilizzare come contesto di riferimento da trasformare in paradigma per altre città; per prefigurare scenari futuri, per immaginare sviluppi sostenibili, per intercettare segnali di trasformazione.
Bentornato a casa Capitolium. Intervista a Gerard Unger / Vendetti, Andrea. - (2017), pp. 38-43.
Bentornato a casa Capitolium. Intervista a Gerard Unger
Andrea Vendetti
Primo
2017
Abstract
Gerard Unger è di fatto uno dei più influenti type designer della nostra epoca. Nella progettazione dell'identità visiva di Aiap Design Per, International Graphic Design Week, abbiamo da subito deciso di usare il Capitolium, carattere da lui progettato appositamente per il Giubileo del 2000 ma poi in sostanza non utilizzato in occasione della celebrazione. Negli anni successivi Unger decise di apportarvi alcune modifiche, adattandolo in modo particolare alla stampa per i quotidiani, ed oggi il carattere è adoperato in vari progetti editoriali. Aiap Design Per ci sembrava l'occasione giusta per far tornare 'a casa' il Capitolium, non solo per la qualità del disegno e per la relazione formale che lo lega alla città di Roma, ma anche come esempio di recupero di un progetto di valore che non ha avuto la considerazione che avrebbe meritato. /////// Culture visibili, ovvero spazi fisici e virtuali generati dalla stratificazione di storie, dall’accumulazione di significazioni e progetti, che diventano luoghi ideali in cui leggere e interpretare, in un continuo sistema dialettico, la memoria, le narrazioni, i percorsi, gli scenari futuri dei territori, di coloro che li abitano e del loro modo di comunicare. Se le città invisibili erano luoghi immaginari ed evocativi, metafore della realtà, le città visibili e con esse le loro culture, sempre più a rischio di divenire invisibili, sono luoghi tangibili, concreti, spesso territori fragili e permeabili dove la comunicazione svolge un ruolo determinante. Lo strumento per indagare le culture visibili diviene il design della comunicazione visiva, vero tessuto connettivo tra i molteplici e differenti spazi di un territorio, che dà voce e immagine, crea e valorizza identità e risorse locali, servizi, istituzioni, aziende, ridando centralità al ruolo del designer, figura in grado di generare sviluppo e contribuire al miglioramento della qualità della vita. Quel ruolo che necessita di essere ripensato e riposizionato, alla luce di una profonda e continua trasformazione dell’area disciplinare, e con essa dell’attività professionale e degli ambiti di riferimento a essa collegati. Quel ruolo capace di creare relazioni e dialogare con committenti, sistemi produttivi artigianali e industriali, fruitori e destinatari finali, come avvenne a partire dagli anni Settanta con la grafica di pubblica utilità che definì modelli del linguaggio visivo tra pubblico e privato in un processo democratico di dialogo divenuto inarrestabile ma che richiede anch’esso oggi un profondo ripensamento e riposizionamento. AIAP DESIGN PER, International Graphic Design Week, organizzata dall’Associazione italiana design della comunicazione visiva, si svolgerà nel 2017 a Roma, nella città che per storia, cultura, estensione, popolazione e ruolo strategico, politico e simbolico ha una assoluta centralità nel panorama nazionale ed è, oltre che capitale d’Italia, per antonomasia la Città, scenario ideale per le Culture visive di cui ci occuperemo. Roma diventa il territorio sul quale riflettere e dibattere, analizzare e confrontare contesti, dinamiche, linguaggi e pratiche. Un luogo da utilizzare come contesto di riferimento da trasformare in paradigma per altre città; per prefigurare scenari futuri, per immaginare sviluppi sostenibili, per intercettare segnali di trasformazione.File | Dimensione | Formato | |
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