Le modalità di progettazione, produzione e uso dei manufatti architettonici che ospitano gli spazi abitativi risultano in una risposta rigida al cambiamento delle esigenze e dei requisiti dell’abitare, con ingenti costi sociali, economici ed ambientali legati all'assiduità e invasività degli interventi resi necessari da una prematura obsolescenza funzionale e tecnologica. L’accelerato decay rate degli odierni edifici può essere imputabile ad una pratica progettuale che persegue l’obiettivo dell’ottimizzazione rispetto ad una “missione” predeterminata e contingente, ignorando la variabile dell’incertezza temporale come necessario input di progetto per assicurare una risposta dinamica al rapido mutare delle condizioni socio-economiche, all'evoluzione dei requisiti normativi, e al progresso tecnologico. La durabilità degli edifici, intesa non come semplice permanenza fisica ma come capacità “anti-fragile” di rispondere accuratamente nel tempo alle funzioni ospitate e alle prestazioni richieste, può essere efficacemente incrementata attraverso scelte operate in sede di progetto. La programmazione degli assetti dimensionali, spaziali e organizzativi può conferire all'edificio la flessibilità funzionale per assecondare le mutevoli esigenze dei fruitori e per accogliere, nel lungo periodo, più di un plausibile scenario funzionale. Lo studio delle componenti costruttive ed impiantistiche, della loro morfologia e delle sequenze di assemblaggio può garantire una flessibilità funzionale che si traduce in agevoli operazioni di manutenibilità, sostituibilità e upgrading per contrastare l’insorgenza del degrado fisico. Strategie progettuali e tecnologiche time-proof, incrementando la durabilità dell’organismo edilizio nella sua interezza, assicurano a monte, attraverso un’azione di prevenzione, un più efficiente uso delle materie prime e una minor produzione di rifiuti derivanti da nuove edificazioni o massicce ristrutturazioni, e concorrono alla graduale creazione di un ambiente costruito aperto ad accogliere il cambiamento in modo socialmente ed economicamente sostenibile.
Accogliere il cambiamento. La flessibilità in architettura / Fiore, Cristina. - (2019), pp. 1230-1237. - ARCHITETTURA, URBANISTICA, AMBIENTE.
Accogliere il cambiamento. La flessibilità in architettura
Cristina Fiore
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2019
Abstract
Le modalità di progettazione, produzione e uso dei manufatti architettonici che ospitano gli spazi abitativi risultano in una risposta rigida al cambiamento delle esigenze e dei requisiti dell’abitare, con ingenti costi sociali, economici ed ambientali legati all'assiduità e invasività degli interventi resi necessari da una prematura obsolescenza funzionale e tecnologica. L’accelerato decay rate degli odierni edifici può essere imputabile ad una pratica progettuale che persegue l’obiettivo dell’ottimizzazione rispetto ad una “missione” predeterminata e contingente, ignorando la variabile dell’incertezza temporale come necessario input di progetto per assicurare una risposta dinamica al rapido mutare delle condizioni socio-economiche, all'evoluzione dei requisiti normativi, e al progresso tecnologico. La durabilità degli edifici, intesa non come semplice permanenza fisica ma come capacità “anti-fragile” di rispondere accuratamente nel tempo alle funzioni ospitate e alle prestazioni richieste, può essere efficacemente incrementata attraverso scelte operate in sede di progetto. La programmazione degli assetti dimensionali, spaziali e organizzativi può conferire all'edificio la flessibilità funzionale per assecondare le mutevoli esigenze dei fruitori e per accogliere, nel lungo periodo, più di un plausibile scenario funzionale. Lo studio delle componenti costruttive ed impiantistiche, della loro morfologia e delle sequenze di assemblaggio può garantire una flessibilità funzionale che si traduce in agevoli operazioni di manutenibilità, sostituibilità e upgrading per contrastare l’insorgenza del degrado fisico. Strategie progettuali e tecnologiche time-proof, incrementando la durabilità dell’organismo edilizio nella sua interezza, assicurano a monte, attraverso un’azione di prevenzione, un più efficiente uso delle materie prime e una minor produzione di rifiuti derivanti da nuove edificazioni o massicce ristrutturazioni, e concorrono alla graduale creazione di un ambiente costruito aperto ad accogliere il cambiamento in modo socialmente ed economicamente sostenibile.File | Dimensione | Formato | |
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