Il nuovo ponte pedonale Hoeg Bröegk collega direttamente il centro storico di Maastricht con la riva destra del fiume Mosa nel punto in cui è stato costruito il quartiere Ceramique. Il sito, immediatamente a sud dell’ottocentesco quartiere Wijck, ancora all'interno delle antiche fortificazioni del XVI e XVII secolo, era occupato fin dal XIX secolo dall’industria ceramica Sphinx-Céramique, finché il suo incremento produttivo rese angusti i suoi impianti che dal 1980 dovettero essere trasferiti in Svezia. Inizia nel 1990, con i piani di Jo Coenen su un’area di quasi 25 ettari, la costruzione di un moderno quartiere con edifici per uffici, negozi, alberghi, istituzioni culturali e più di 1.600 alloggi, integrati con alcuni corpi edilizi della vecchia fabbrica, e in particolare gli edifici Bordenhal e Wiebengahal, e una parte delle fortificazioni. Un piano di design urbano, a suo modo rivoluzionario nell’andare oltre gli standars quantitativi e funzionali, sviluppato da nord a sud nel rispetto dei caratteri della città storica e della città nuova aperta in piazze, portici, giardini interni. Numerosi architetti sono stati chiamati a progettare parti del nuovo quartiere, sempre con l’obbiettivo di creare un’omogeneità architettonica.
Complesso residenziale Stoà a Maastricht di Luigi Snozzi / Rotondi, Chiara. - (2019).
Complesso residenziale Stoà a Maastricht di Luigi Snozzi
Chiara Rotondi
2019
Abstract
Il nuovo ponte pedonale Hoeg Bröegk collega direttamente il centro storico di Maastricht con la riva destra del fiume Mosa nel punto in cui è stato costruito il quartiere Ceramique. Il sito, immediatamente a sud dell’ottocentesco quartiere Wijck, ancora all'interno delle antiche fortificazioni del XVI e XVII secolo, era occupato fin dal XIX secolo dall’industria ceramica Sphinx-Céramique, finché il suo incremento produttivo rese angusti i suoi impianti che dal 1980 dovettero essere trasferiti in Svezia. Inizia nel 1990, con i piani di Jo Coenen su un’area di quasi 25 ettari, la costruzione di un moderno quartiere con edifici per uffici, negozi, alberghi, istituzioni culturali e più di 1.600 alloggi, integrati con alcuni corpi edilizi della vecchia fabbrica, e in particolare gli edifici Bordenhal e Wiebengahal, e una parte delle fortificazioni. Un piano di design urbano, a suo modo rivoluzionario nell’andare oltre gli standars quantitativi e funzionali, sviluppato da nord a sud nel rispetto dei caratteri della città storica e della città nuova aperta in piazze, portici, giardini interni. Numerosi architetti sono stati chiamati a progettare parti del nuovo quartiere, sempre con l’obbiettivo di creare un’omogeneità architettonica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.