Si propone una nuova visione storiografica del pontificato di Innocenzo X Pamphilj (1644-1655) attraverso l’analisi dei traumatici sconvolgimenti nella politica estera e interna che segnarono la metà del Seicento, e con il supporto di un importante rinvenimento documentario. “Tempi torbidi” per la curia romana a cui corrispose un malessere diffuso e il pullulare di proposte di riforma, spesso anonime. Un codice manoscritto della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma - Varia Consilia pro bono urbis Romae - testimonia che l’inchiesta innocenziana sul clero regolare e il soggiorno nell’Urbe della delegazione del clero francese giansenista guidata da Louis Saint Amour non rimasero senza conseguenze per la città di Roma, con inaspettate ripercussioni sul dibattito erudito architettonico-urbanistico e con la fugace illusione di una dialettica tra ortodossia ed eterodossia cattolica, subito repressa dalla reazione assolutista e controriformatrice.
Giansenismo e riforma del clero regolare sotto Innocenzo X. Le conseguenze sul piano della città barocca / Tabarrini, Marisa. - (2017). (Intervento presentato al convegno primo Primo Convegno del ciclo “Dialoghi sulla Riforma 1517-2017”: I linguaggi della riforma: Architettura, Immagine, Rappresentazione tenutosi a Roma, Università degli Studi Roma Tre, Aula Magna del Rettorato).
Giansenismo e riforma del clero regolare sotto Innocenzo X. Le conseguenze sul piano della città barocca
Marisa Tabarrini
2017
Abstract
Si propone una nuova visione storiografica del pontificato di Innocenzo X Pamphilj (1644-1655) attraverso l’analisi dei traumatici sconvolgimenti nella politica estera e interna che segnarono la metà del Seicento, e con il supporto di un importante rinvenimento documentario. “Tempi torbidi” per la curia romana a cui corrispose un malessere diffuso e il pullulare di proposte di riforma, spesso anonime. Un codice manoscritto della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma - Varia Consilia pro bono urbis Romae - testimonia che l’inchiesta innocenziana sul clero regolare e il soggiorno nell’Urbe della delegazione del clero francese giansenista guidata da Louis Saint Amour non rimasero senza conseguenze per la città di Roma, con inaspettate ripercussioni sul dibattito erudito architettonico-urbanistico e con la fugace illusione di una dialettica tra ortodossia ed eterodossia cattolica, subito repressa dalla reazione assolutista e controriformatrice.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


