Ecologia dell'abitare. Le atmosfere del quotidiano nell'esperienza urbana contemporanea

Questo contributo indaga il tema delle atmosfere in relazione allo spazio urbano. Si intende qui individuare una chiave di lettura per poter definire nuovi strumenti teorici e critici utili allo studio e al progetto della città contemporanea. Partendo dalla definizione di ecologia fornita da Lawrence Slobodkin nel 1961, si tenta di comprendere in che modo si strutturino le interazioni tra le comunità urbane e i propri habitat. La definizione di habitat viene qui intesa non solo in senso ambientale e biologico, ma in quanto milieu di costruzione delle relazioni nell'ambito della quotidianità. Al fine di identificare i differenti aspetti che compartecipano alla percezione dello spazio urbano, si individuano poi le qualità espressive dei luoghi, intese come caratteri capaci di orientare il progetto della città verso una dimensione affettiva, oltre che come primo passo per la costruzione di un quadro teorico per lo studio delle trasformazioni ordinarie dell’abitare. La diffusione di queste riflessioni si configura come un punto cruciale nel progetto urbano contemporaneo: esse sono infatti concetti trasversali capaci di legare gli aspetti materiali del paesaggio a quelli immateriali delle emozioni. Con la ripresa di contributi provenienti da ambiti di ricerca differenti, che hanno costituito nell'arco degli ultimi decenni un fertile campo di studi sui temi dell’estetica della percezione, si vuole dunque riconsiderare la stretta relazione tra spazio fisico e spazio affettivo. Il testo intende adottare un punto di osservazione sulla città che, attraversando i saperi di ecologia ed estetica, aggiorni i criteri tradizionali di analisi e misura dello spazio urbano, per restituire una situazione il più possibile prossima a quella esperita percettivamente ed emozionalmente dagli abitanti.