L’interesse accademico-scientifico sul rapporto tra scienza e società ha subito una forte accelerazione nel corso degli ultimi vent’anni. In particolare, ha acquisito una sempre maggiore rilevanza il ruolo in tale contesto di enti pubblici, centri di ricerca ed università (Neresini, Bucchi 2011). Nell'era dei media digitali, i nuovi spazi comunicativi, ad esempio i siti istituzionali e i blog, ma ancor di più i SNS, stanno divenendo veri e propri punti di riferimento, non solo nella raccolta e diffusione di informazioni tecno-scientifiche in ambito medico (Martinelli et alii 2017), ma anche per chi non era mai entrato in contatto diretto con specifici temi (Pellegrini, Rubin 2017). Se, da un lato, l'accesso "libero" apre a nuovi orizzonti del sapere, dall'altro, l’overload informativo ha posto gli utenti dinanzi al rischio di una sistematica incapacità di reperire informazioni veritiere. Alla luce di ciò, i soggetti pubblici, in senso ampio, sembrano trovarsi dinanzi ad una delle scommesse più ardue, soprattutto a seguito dell’adozione del cosiddetto Public Engagement with Science and Technology (Greco, Pitrelli 2009). In tal contesto, a rivestire un ruolo centrale sembrano essere le attività di public engagement messe in atto dai luoghi deputati alla formazione ed alla ricerca tecnoscientifica per eccellenza, ovvero le università, e, nello specifico, le facoltà mediche. Risulta, dunque, necessario porsi dinanzi a due questioni: la prima è inerente alla “missione” a cui sono chiamate le facoltà di medicina; mentre la seconda è legata alle modalità con cui queste istituzioni formative, adempiendo a quelli che sono i desiderata della terza missione istituzionale, possono trovare legittimazione ed essere facilmente riconoscibili nell’era della pseudoscienza e della post-verità. Greco, P., Pitrelli, N. (2009), Scienza e media ai tempi della globalizzazione, Codice edizioni, Torino. Martinelli, L. et alii. (2017), "Comunicazione digitale e riproduzione umana: opportunità e insidie fra scienza, diritti e bisogni sociali", in Problemi dell'informazione, n. 3, pp. 529-544. Neresini, F., Bucchi, M. (2011), “Which indicators for the new public engagement activities? An exploratory study of European research institutions”, in Public Understanding of Science, 20 (1), pp. 64-79. Pellegrini, G., Rubin, A. (2017), "Comunicare la ricerca. Uno studio sul ruolo dei ricercatori nello spazio pubblico della comunicazione", in Problemi dell'informazione, n. 3, pp. 375-400.

La sfida sociale delle Facoltà mediche nell’era della comunicazione (non solo) digitale / Brancato, Giovanni. - (2019). (Intervento presentato al convegno BSS2019. Between Science and Society - Scienza e società verso il 2030 tenutosi a Naples; Italy).

La sfida sociale delle Facoltà mediche nell’era della comunicazione (non solo) digitale

Giovanni Brancato
2019

Abstract

L’interesse accademico-scientifico sul rapporto tra scienza e società ha subito una forte accelerazione nel corso degli ultimi vent’anni. In particolare, ha acquisito una sempre maggiore rilevanza il ruolo in tale contesto di enti pubblici, centri di ricerca ed università (Neresini, Bucchi 2011). Nell'era dei media digitali, i nuovi spazi comunicativi, ad esempio i siti istituzionali e i blog, ma ancor di più i SNS, stanno divenendo veri e propri punti di riferimento, non solo nella raccolta e diffusione di informazioni tecno-scientifiche in ambito medico (Martinelli et alii 2017), ma anche per chi non era mai entrato in contatto diretto con specifici temi (Pellegrini, Rubin 2017). Se, da un lato, l'accesso "libero" apre a nuovi orizzonti del sapere, dall'altro, l’overload informativo ha posto gli utenti dinanzi al rischio di una sistematica incapacità di reperire informazioni veritiere. Alla luce di ciò, i soggetti pubblici, in senso ampio, sembrano trovarsi dinanzi ad una delle scommesse più ardue, soprattutto a seguito dell’adozione del cosiddetto Public Engagement with Science and Technology (Greco, Pitrelli 2009). In tal contesto, a rivestire un ruolo centrale sembrano essere le attività di public engagement messe in atto dai luoghi deputati alla formazione ed alla ricerca tecnoscientifica per eccellenza, ovvero le università, e, nello specifico, le facoltà mediche. Risulta, dunque, necessario porsi dinanzi a due questioni: la prima è inerente alla “missione” a cui sono chiamate le facoltà di medicina; mentre la seconda è legata alle modalità con cui queste istituzioni formative, adempiendo a quelli che sono i desiderata della terza missione istituzionale, possono trovare legittimazione ed essere facilmente riconoscibili nell’era della pseudoscienza e della post-verità. Greco, P., Pitrelli, N. (2009), Scienza e media ai tempi della globalizzazione, Codice edizioni, Torino. Martinelli, L. et alii. (2017), "Comunicazione digitale e riproduzione umana: opportunità e insidie fra scienza, diritti e bisogni sociali", in Problemi dell'informazione, n. 3, pp. 529-544. Neresini, F., Bucchi, M. (2011), “Which indicators for the new public engagement activities? An exploratory study of European research institutions”, in Public Understanding of Science, 20 (1), pp. 64-79. Pellegrini, G., Rubin, A. (2017), "Comunicare la ricerca. Uno studio sul ruolo dei ricercatori nello spazio pubblico della comunicazione", in Problemi dell'informazione, n. 3, pp. 375-400.
2019
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