L’articolo è dedicato al c.d. Falconiere, conservato nel Museo dell’Opera del Duomo di Ravello. L’opera non pone problemi cronologici, ma si rivela un vero ‘rompicapo’ quanto al soggetto e alla provenienza. Il problema della collocazione originaria del pezzo – che un inventario del 1811 menziona nella chiesa di S. Giovanni del Toro – è del resto strettamente legato a quello del suo significato. In primo luogo, viene sgombrato il campo dall’ipotesi che possa trattarsi di un ritratto di Federico II o di suo figlio. Quindi viene analizzata (per escluderla) la possibilità che ci troviamo di fronte a un frammento di un ciclo dei Mesi o delle Età dell’uomo, o che la scultura facesse parte di un monumento funebre. L’altorilievo viene interpretato come una Minneallegorie (cioè come un’allegoria dell’amore cortese) e di conseguenza collegato a un contesto profano, forse una fontana o una residenza nobiliare. L’analisi della lavorazione dà ulteriori indicazioni. Sia la forma della lastra, sia la lavorazione delle figure rendono plausibile l’ipotesi dell’appartenenza del pezzo a un palazzo più che a una fontana.
Una scultura federiciana nel Museo dell'Opera del Duomo di Ravello / D'Achille, Anna Maria. - (2019), pp. 341-355.
Una scultura federiciana nel Museo dell'Opera del Duomo di Ravello
D'Achille, Anna Maria
2019
Abstract
L’articolo è dedicato al c.d. Falconiere, conservato nel Museo dell’Opera del Duomo di Ravello. L’opera non pone problemi cronologici, ma si rivela un vero ‘rompicapo’ quanto al soggetto e alla provenienza. Il problema della collocazione originaria del pezzo – che un inventario del 1811 menziona nella chiesa di S. Giovanni del Toro – è del resto strettamente legato a quello del suo significato. In primo luogo, viene sgombrato il campo dall’ipotesi che possa trattarsi di un ritratto di Federico II o di suo figlio. Quindi viene analizzata (per escluderla) la possibilità che ci troviamo di fronte a un frammento di un ciclo dei Mesi o delle Età dell’uomo, o che la scultura facesse parte di un monumento funebre. L’altorilievo viene interpretato come una Minneallegorie (cioè come un’allegoria dell’amore cortese) e di conseguenza collegato a un contesto profano, forse una fontana o una residenza nobiliare. L’analisi della lavorazione dà ulteriori indicazioni. Sia la forma della lastra, sia la lavorazione delle figure rendono plausibile l’ipotesi dell’appartenenza del pezzo a un palazzo più che a una fontana.File | Dimensione | Formato | |
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