Uno dei lasciti dell’Arte Concettuale è quello di guardare alle opere d’arte in una prospettiva rovesciata: non si tratta più di riconoscere la natura concettuale o non-sensibile delle opere d’arte (considerata ormai come attestata), ma di ripensare la loro dimensione estetica. Le riflessioni di Arthur C. Danto e di Peter Osborne sono importanti occasioni per riconsiderare il rapporto tra sensibile e non-sensibile all’interno del nuovo orizzonte dell’arte contemporanea.
Dematerializzare l’opera, dissolvere il medium. Arthur C. Danto e Peter Osborne / Marchetti, Luca. - (2019).
Dematerializzare l’opera, dissolvere il medium. Arthur C. Danto e Peter Osborne
Luca Marchetti
2019
Abstract
Uno dei lasciti dell’Arte Concettuale è quello di guardare alle opere d’arte in una prospettiva rovesciata: non si tratta più di riconoscere la natura concettuale o non-sensibile delle opere d’arte (considerata ormai come attestata), ma di ripensare la loro dimensione estetica. Le riflessioni di Arthur C. Danto e di Peter Osborne sono importanti occasioni per riconsiderare il rapporto tra sensibile e non-sensibile all’interno del nuovo orizzonte dell’arte contemporanea.File allegati a questo prodotto
File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Marchetti_Dematerializzare-l’opera.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Documento in Post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
130.39 kB
Formato
Adobe PDF
|
130.39 kB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.